Finalmente l'ho fatto.
Come prima volta devo dire di essere stata veramente brava :) Chi non ha vantatori vanti sé stesso!
Era proprio il piatto che doveva essere cucinato per il passato Natale. Pensavo fosse di estrema difficoltà, e proprio per questo lo avevo messo tra i propositi da compiere durante il 2010, mi son resa conto essere più semplice di quel che pensavo, solo molto lungo nella preparazione.
Attendevo che Nicola, il famoso amico cuoco, mi indicasse le giuste dritte. Ma gli orari divergenti hanno fatto si che non ci si beccasse telefonicamente. Così ho provveduto a far ricerche su internet ed a consultare mio padre, un vero esperto di brasato. Alla fine ho scelto qua e là seguendo soprattutto, per la cottura e le sue tempistiche, il ricettario dell'AMC, la pentola con cui l'ho cotto.
E' stato il mio piatto goduto insieme al mio vicino Michele ed alla mia Gilda il giorno di Natale. E' stato ben gustato da me ma anche dal mio commensale, che a causa della suo rifiuto della polenta mi ha costretta all'abbinamento con il puré :( Mannaggia la polenta è la polenta......
BRASATO
1 kg di carne bovina (per me cappello del prete)
1 bottiglia di vino rosso corposo (il migliore è il Barolo, io ho utilizzato il Nebbiolo delle Langhe, una specifica cantina consigliatami da un amico che sta seguendo un corso di enologia)
1 cipolla
1 carota
1 gamba di sedano
2 foglie di alloro
1 rametto di rosmarino
3/4 chiodi di garofano
3/4 grani di pepe
farina q.b.
burro q.b.
La preparazione del brasato viene attuata in ben 3 giorni.
Primo giorno:
Ho preso una bacinella ampia. Ho tagliato a pezzettoni la carota, la cipolla ed il sedano, messo il tutto nella bacinella, unito la carne, il rosmarino, l'alloro, i chiodi di garofano ed il pepe. Ho irrorato il tutto con il vino, la carne dev'essere completamente coperta dal vino.
In seguito ho lasciato macerare per almeno 24 ore, facemdo attenzione a rigirare la carne 3 o 4 volte sottosopra in modo che si impregnasse completamente di vino.
Secondo giorno:
Il giorno seguente, ho tolto la carne dalla bacinella, l'ho fatta sgocciolare bene e con la carta assorbente l'ho asciugata bene.
In una pentola ho messo del burro (si può utilizzare anche del lardo al posto del burro) l'ho fatto sciogliere e vi ho messo la carne facendola ben rosolare su tutti i lati. Dopo questa operazione ho riversato sopra la carne tutta la marinatura (non l'ho dovuta scaldare perché era a temperatura ambiente).
A questo punto parte la variazione della mia cottura rispetto alla cottura tradizionale che richiede una cottura a fiamma bassa e prolungata per qualche ora. Avendo io utilizzato le pentole dell'AMC e soprattutto il "secoquick" (che fa le veci di una pentola a pressione) ho cotto per 40 minuti la carne.
Dopo la cottura ho lasciato raffreddare la carne nella marinatura.
Terzo giorno:
Essendo raffreddata completamente la carne ho provveduto a tagliarla a fatte. Lo spessore era di circa 1,5 cm. Ho rimesso la carne nella marinatura e l'ho scaldata. Ottenuto un certo calore ho ritolto la carne, riponendola in un luogo caldo e nel frattempo ho frullato con un minipinner tutta la marinatura, dopo aver tolto da essa gli odori (alloro, rosmarino, pepe, chiodi di garofano). Ho alzato la fiamma e spolverizzato con qualche cucchiaio di farina aggiunto piano piano per far addensare la crema. Ottenuta una certa consistenza ho rimesso nella crema le fette di carne ed abbassato la fiamma.
Ecco pronto il brasato da servire al mio commensale ed alla mia Gilda (che ha gradito piacevolmente).