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mercoledì 29 dicembre 2010

BRASATO



Finalmente l'ho fatto.
Come prima volta devo dire di essere stata veramente brava :)  Chi non ha vantatori vanti sé stesso!
Era proprio il piatto che doveva essere cucinato per il passato Natale. Pensavo fosse di estrema difficoltà, e proprio per questo lo avevo messo tra i propositi da compiere durante il 2010, mi son resa conto essere più semplice di quel che pensavo, solo molto lungo nella preparazione.
Attendevo che Nicola, il famoso amico cuoco, mi indicasse le giuste dritte. Ma gli orari divergenti hanno fatto si che non ci si beccasse telefonicamente. Così ho provveduto a far ricerche su internet ed a consultare mio padre, un vero esperto di brasato. Alla fine ho scelto qua e là seguendo soprattutto, per la cottura e le sue tempistiche, il ricettario dell'AMC, la pentola con cui l'ho cotto.

E' stato il mio piatto goduto insieme al mio vicino Michele ed alla mia Gilda il giorno di Natale. E' stato ben gustato da me ma anche dal mio commensale, che a causa della suo rifiuto della polenta mi ha costretta all'abbinamento con il puré :(    Mannaggia la polenta è la polenta...... 




BRASATO
1 kg di carne bovina (per me cappello del prete)
1 bottiglia di vino rosso corposo (il migliore è il Barolo, io ho utilizzato il Nebbiolo delle Langhe, una specifica cantina consigliatami da un amico che sta seguendo un corso di enologia)
1 cipolla
1 carota
1 gamba di sedano
2 foglie di alloro
1 rametto di rosmarino
3/4 chiodi di garofano
3/4 grani di pepe
farina q.b.
burro q.b.

La preparazione del brasato viene attuata in ben 3 giorni.
Primo giorno:
Ho preso una bacinella ampia. Ho tagliato a pezzettoni la carota, la cipolla ed il sedano, messo il tutto nella bacinella, unito la carne, il rosmarino, l'alloro, i chiodi di garofano ed il pepe. Ho irrorato il tutto con il vino, la carne dev'essere completamente coperta dal vino.
In seguito ho lasciato macerare per almeno 24 ore, facemdo attenzione a rigirare la carne 3 o 4 volte sottosopra in modo che si impregnasse completamente di vino.
Secondo giorno:
Il giorno seguente, ho tolto la carne dalla bacinella, l'ho fatta sgocciolare bene e con la carta assorbente l'ho asciugata bene.
In una pentola ho messo del burro (si può utilizzare anche del lardo al posto del burro) l'ho fatto sciogliere e vi ho messo la carne facendola ben rosolare su tutti i lati. Dopo questa operazione ho riversato sopra la carne tutta la marinatura (non l'ho dovuta scaldare perché era a temperatura ambiente).
A questo punto parte la variazione della mia cottura rispetto alla cottura tradizionale che richiede una cottura a fiamma bassa e prolungata per qualche ora. Avendo io utilizzato le pentole dell'AMC e soprattutto il "secoquick" (che fa le veci di una pentola a pressione) ho cotto per 40 minuti la carne.
Dopo la cottura ho lasciato raffreddare la carne nella marinatura.
Terzo giorno:
Essendo raffreddata completamente la carne ho provveduto a tagliarla a fatte. Lo spessore era di circa 1,5 cm.  Ho rimesso la carne nella marinatura e l'ho scaldata. Ottenuto un certo calore ho ritolto la carne, riponendola in un luogo caldo e nel frattempo  ho frullato con un minipinner tutta la marinatura, dopo aver tolto da essa gli odori (alloro, rosmarino, pepe, chiodi di garofano). Ho alzato la fiamma e spolverizzato con qualche cucchiaio di farina aggiunto piano piano per far addensare la crema. Ottenuta una certa consistenza ho rimesso nella crema le fette di carne ed abbassato la fiamma.
Ecco pronto il brasato da servire al mio commensale ed alla mia Gilda (che ha gradito piacevolmente).


CANTUCCI



Dovevo andare dai miei genitori ma non sapevo cosa portargli come dono Di recente avevo fatte dei biscottini e ne avevo portato qualcuno a mio padre che se lo era mangiato con così gusto che durante una successiva mia visita me ne aveva chiesti altri.
So che i suoi biscotti preferiti sono i cantucci. Così mi son buttata nell'impresa della preparazione dei cantucci. :)
Ne ho fatto una quantità direi industriale e tutti sono stati donati a lui.
Che dire, sembrerebbe stato aaaasssssolutamente gradito il mio regalo :)

Vi lascio la ricetta che ho trovato e copiato pari pari qui, l'unica cosa che ho modificato è stato il tipo di zucchero, per me di canna grezzo.


 

CANTUCCI
450 gr di farina 00
350 gr di zucchero (per me di canna grezzo)
250 gr di mandole con la pellicina
50 gr di burro fuso tiepido
3 uova intere
3 tuorli
mezza busta di lievito per dolci
1 arancia bio (solo la scorza grattuggiata)
sale (1 pizzico)

Avendo seguito la ricetta di Paoletta vi rimando alle sue istruzioni ben dettagliate. Qui

martedì 21 dicembre 2010

MARMELLATA DI ARANCE


 


MARMELLATA DI ARANCE
1 kg di arance (assolutamente bio)
1 limone
300 gr di zucchero di canna grezzo.

Ho Tagliato le arance a metà e le ho spremute un pò nella pentola in modo da non disperderne il succo, ho affettato tutto il rimanente molto sottilmente. Ho spremuto il limone ed unito al composto tutto lo zucchero. Io ho utilizzato la funzione "marmellate" della macchina del pane ed ho fatto cuocere per circa 1 ora, poi  ho grossolanamente frullato un pò di composta con il minipimer ed ho fatto cuocere altri 30 minuti.
Nel frattempo ho sterilizzato i vasetti di vetro ed i coperchi. Ho riempito i vasetti con la composta bollente, li ho rimessi nell'acqua a testa in giù e ri-sterilizzati, infine tenendoli capovolti li ho posizionati in un luogo asciutto coperti con un panno fino al raffreddamento completo.



Un gattino è passato a far visita a Gilda ieri...   :)



lunedì 13 dicembre 2010

BISCOTTI AL CAFFE' CON FARINA DI FARRO e l'importanza del SORRISO


L'importanza del Sorriso.
Da qualche tempo son tornata sulla pista di ballo. Adoro pazzescamente ballare...
Sto prendendo lezioni di balli caraibici da vari anni ma sempre ad intermittenza quindi il mio livello è intermedio. Non son niente di speciale, bravina come tante altre (tranne nel doppio giro, li ci sarà da lavorare assai assai!!! però in compenso sculetto mica male). Da circa due mesi il venerdì sera, con alcuni ragazzi della scuola, vado in un locale della zona a ballare. La particolarità dei balli latini è che uomini e donne stanno intorno alla pista da ballo e non appena una canzone inizia gli uomini si muovono ed invitano le signore a ballare. Ogni ballo viene fatto con persone diverse; è un bel modo di conoscere sempre gente nuova, imparare differenti passi-stili-movimenti, sentire puzze diverse (e questo a volte non è bello!!! ma altre ha un effetto fascinoso), sorridere a ogniuno...

Proprio sul sorridere che "torno", o "vado" per portare il mio discorso.
Sapere quanta gente non sorride??? A quanto pare una marea!! Me ne rendo ancor più conto ogni volta dopo una serata danzante.
Come faccio? Non appena si finisce un ballo 3 volte su 4 il mio ballerino contento mi dice che ballare con me è bello, non tanto per la bravura (la mia speranza è prima o poi mi dicano che è per quello, ma a quanto pare dovrò attendere e sudare ancora) ma perché Sorrido sempre.
E' pazzesco quasi tutti, al primo o al secondo ballo, mi dicono questa cosa. E vi assicuro che ballo con tanta gente!!!
Nelle utime sere mi sono messa a guardare in pista ed ho avuto conferma, soprattutte le donne, in modo più marcato quelle brave brave, mantengono una certa rigidità sul volto (ovviamente un pò dipende dalla concentrazione totale).
La cosa mi fa meditare. Per me è normale sorridere agli altri, e questo nonostante la difficoltà del periodo che sto vivendo, ma se tutta sta gente nota che io lo faccio vuol dire che poi tante persone che fanno altrettanto in giro non ci sono!

Quindi, a conclusione di questo vi dico: Sorridete, Sorridete, Sorridete, Sorridete!!!
Sorridete a vostro marito la mattina, il pomeriggio, la sera. Come potrebbe non amarvi così sorridenti?!!!
Che avete a fare i figli se non gli sorridete??? Sorridetegli ogni volta che vi guardano! Come faranno ad affezionarsi alla  vita se voi mamme avete il musone?!
Sorridete ai parenti, simpatici o antipatici che siano. Se sono antipatici sarà per voi motivo di vittoria, se son simpatici ricambieranno riempiendovi il cuore.
Sorridete per la strada perché non vi è nulla di più carino che uno sconosciuto che cambia espressione grazie a voi.
Sorridete al lavoro, perché tanto li ci dovete stare, meglio starci con il sorriso.
Sorridete perché fa bene, è terapeutico.
Sorridete a prescindere perché sarete più belle e belli.
Sorridete perché gli occhi con il sorriso brillano e brilla anche il cuore....

un Sorriso a tutti quindi e che sia contagioso peggio dell'avaricella...
certe malattie non facciamocele scappare ;)





Passando alla mia ricetta ecco qui i biscottini profumati di caffè. Questa volta con la variante della farina di farro. Ho utilizzato come sempre lo zucchero di canna ma insolitamente non si è completamente sciolto, sono rimasti dei piccolissimi cristalli sparsi nel biscottino dandogli un bell'aspetto luccicante (sorry ma dalla foto l'effetto si intravede a malapena, non sono poi così brava con il mezzo), e che risultavano piacevoli sotto i denti.





BISCOTTI AL CAFFE' CON FARINA DI FARRO
150 gr di farina di farro
150 gr di farina 00
150 gr di zucchero di canna
80 gr di burro ammorbidito
1 cucchiaino di lievito per dolci
2 cucchiaini di caffè d'orzo solubile
1 tazzina di caffè ristretto
latte di soia q.b.

Setacciate le farine con il lievito e il caffè solubile. Amalgamate bene lo zucchero con il burro ed unite le farine. Mescolatevi insieme il caffè ed aggiungete latte di soia quanto basta.
Stendete l'impasto con il mattarello e tagliate i biscottini con le formine che volete. Infornate in forno già caldo a 180° per circa 15 minuti.

martedì 7 dicembre 2010

POLPETTE DI CAROTE CON CUORE DI FORMAGGIO


Ogni tanto la sera mi piace chiudermi in casa isolandomi da tutto il mondo. E' in quelle sere che mi preparo tutti gli intrugli magici per la mia bellezza. L'impacco per i capelli con l'avocado è un abitue, la maschera per il viso alla banana e yogurt si alterna a all'albume montato o a quello che il frigo offre nella serata prescelta, la crema idratante per le mani e le unghie viene dopo una ben fatta manicure....
La musica si diffonde nelle stanze lasciando fuori dalle mura domestiche i vari penrieri.

L'altra sera tutto era pronto. La musica, un energico jazz natalizio, le pappettine per capelli, per il viso, per il decolté, gli accessori per la manucire, la stanza del bagno ben scaldata...
ma
il telefonino suona. L'avevo incautamente dimenticato acceso :(
Era il proprietario dell'appartamento che è in ristrutturazione sotto il mio, quindi era il mio vicino... non vicino. "Ciao, sono qui, posso salire un attimo?"  E che fare, dirgli di no?!?! Non mi sembrava educato, e poi solitamente viene quando ha proprio bisogno e per di più fa in fretta a dire quello che necessita e poi scappa via.
I capelli già impomatati dalla maschera appiccicosa sono stati nascosti da un turbante di cotone, il viso lindo lindo che attendeva la sua cremina energizzante è stato tonificato con dell'acqua di rose in attesa di proseguire l'operazione di ristrutturazione-relax non appena sarei rimasta nuovamente sola.
Mi rimetto la tuta velocissimamente ed apro la porta.

Stefano, il vicino non vicino, si accomoda sulla sedia dopo qualche struscicatina a Gilda. Insolito, solitamente sta in piedi e scappa via immediatamente.
"Stefano, desideri un caffè" - "Si, grazie".... dopo il caffè e le prime due parole niente cambia, anzi Stafano inizia a farmi domande su come si lievita e cuoce il pane. Mooltooo stranooo... Così prendo un pezzo di pane appena fatto con la MDP e glielo faccio provare. Noto un particolare appetito.
"Stefano, ma hai mangiato?" - "Non ancora"... quindi io inizio "Vuoi che ti facci la pasta? vuoi le uova? vuoi...." Niente, Stefano non ha voluto altro che il pane.
Tra una parole a l'altra Stefano nota che in cucina facevano capolino dei carciofi. "Se dovevi cucinare, fa pure, io se posso ti aiuto!" - "Ah no, non preoccuparti.  Ma se ti faccio i carciofi?" - "No, no grazie. Non ho fame, veramente!"
Nonostante la mia acconciatura alquanto ridicola ed il mio viso arrossato dallo scrub appena fatto Stefano non ha dubbi in merito alla mia idea di serata rilassante. E sta li seduto, e parla, e guarda i carciofi. Così io penso, inizio a prepararli e se si cuociono glieli do subito da mangiare.
Mi metto a lavarli, mondarli, farcirli e li metto sul fuoco in una pentola stretta per far si che non si schiudano troppo durante la cottura. Nel frattempo lui nota delle fette biscottate tutte frantumate (causa una brutta caduta del pacchetto che le conteneva) ed inizia a polverizzarle come pane grattuggiato.
Stefano accompagna i lavori con storielle ed aneddoti famigliari raccontati in modo talmente buffo da farmi continuamente ridere e sorprendere di tanta simpatia e solarità che questo giovane sardo aveva fino a quel momento nascosto.
Si parlava un pò di tutto e soprattutto della cucina e delle alternative vegetariane. Ad un certo punto mi chiede "dai che facciamo le polpette di carote?!"
Io guardo l'ora, 22.00!!!!, penso ai miei capelli ormai rinsecchiti dopo 1 ora e mezza di maschera di avocado e olio di semi di lino, penso al mio volto ed allo stato in cui poteva ormai essere la cremina che era in bagno ad attenderlo, alle mie unghie e dico "Stefano apri il frigo e sentiti libero di far ciò che vuoi".
Come non detto. Ci siamo ritrovati a pulire una vaschetta di carote (veramente le ha pulite lui), a farle bollire, a condirle ciò che si trovava in casa e...
Nel frattempo che le carote bollivano l'acqua nel lavello non sgorgava liberamente. Ecco che Stefano si è messo pure a far l'idraulico smontandomi mezza cucina e pulendomi tutti i tubi.  :) Sempre detto io che un vicino uomo mi serviva!!!!
Un stranissima serata, assai divertente ed appagante, che mi ha fatto sì andare a letto all'1 e mezza di notte (visto che ormai i capelli erano da lavare, e così risecchiti è stato difficile farlo), ma che mi ha regalato un nuovo amico, una pentola di carciofi pronti (visto che lui alla fine non li ha voluti mangiare) ed una marea di gustosissime polpettine vegetariane  :)
Meglio di così!!!!



POLPETTE DI CAROTE CON CUORE DI FORMAGGIO (le quantità sono tutte ad occhio)
carote
uova
formaggio filante (ottima anche la mozzarella che io però non avevo)
formaggio grana
pane grattuggiato
prezzemolo
curcuma
sale
pepe
prezzemolo
ghee per soffriggere
mele e formaggio (io li ho serviti come contorno sul piatto, l'abbinamento mi è assai piaciuto)

Lavare e mondare le carote, farle bollire (io le avrei cotte a vapore per non fargli perdere le proprietà). Schiacciarle e mischiarle al prezzemolo tritato grossolanamente, al sale, pepe, pangrattato, formaggio grana, uovo, curcuma. Tagliare a pettetti il formaggio, meglio se è mozzarella in modo che fila una volta cotta. Formare delle palline con le mani e mettere nel centro un pezzo di formaggio. Impanare nel pangrattato ogni pallina.
Scaldare in una padella del ghee (io ho preferito fare dorare le polpettine ma non friggerle) e metterci all'interno le polpette facendole ruotare in tutta la pentola in modo da farle sporcare di ghee su tutta la superficie. Cuocere qualche minuto e servire. Sono ottime sia calde che fredde. Io le ho accompagnate a del formaggio e ad una mela tagliata a spicchi, direi ottimo abbinamento.

venerdì 3 dicembre 2010

BISCOTTI VEGAN ALL'UVETTA PASSA E PORTO




Mi è ripresa la voglia di biscotti. Quest'estate l'avevo un pò abbandonata, sarà stato il caldo, le paturnie mentali, l'insoddisfazione generale... importante è che tutto ciò che mi bloccava a quanto pare se ne sta andando, la mia voglia di sfornare biscottini e di sentire il profumo in casa di prodotti da forno ora è tornata.
Una cosa che mi piace un sacco è preparare biscotti per poi regalarli. Ovvio, non regalo tutta la teglia... buona parte resta nelle mura di casa per soddisfare il mio dolce palato. Lo ammetto, adoro pazzescamente i biscottini, soprattutto se semplici e non stucchevolmente dolci.
A volte un impasto lo divido in più parti in modo da arricchire ogni porzione con un diverso condimento e  creare così vari tipi di biscotti. Nel momento in cui li regalo inserisco nel sacchettino i vari gusti e chiedo a chi li riceve di farmi una lista che va dal più apprezzato a quello meno. Questo mi permette di capire la persona che ho di fronte confrontanto i miei gusti con i suoi e sapendo come comportarmi per cene o regalini futuri.
Quelli che posto oggi sono biscotti vegan la cui base è già postata qui. Con l'uvetta passa ammollata nel Porto il sapore è completamente differente e di vero effetto. Io che non amo molto i liquori penso che Porto ed Amaretto siano due ottime invenzioni, soprattutto per insaporire i dolci.


BISCOTTI VEGAN ALL'UVETTA PASSA E PORTO
250 gr di farina 00
50 gr di olio evo
80 gr circa di latte di soia
70 gr di zucchero di canna grezzo
mezza bustina di lievito
uvetta passa (io ne ho messo una manciata)
liquore Porto

Mettete l'uvetta passa in una cocottina con del Porto e lasciatela per almeno mezz'ora ad ammollare.
Versate la farina, il lievito e lo zucchero in una bacinella, unitevi l'olio e mescolate bene con una frusta. Aggiungete l'uvetta ed un  pò del Porto in cui si ammollava e tanto del latte di soia quanto basta per avere un composto morbido ma compatto.
Stendete l'impasto con il mattarello spolverando prima un piano di lavoro con della farina. Con le formine create tanti biscottini. Io ogni tanto ne immergevo uno nella granella di cocco tanto per differenziarli. Infornate a metà altezza per circa 15 minuti a 180°.

martedì 30 novembre 2010

BISCOTTI GLUTEN FREE - CON FARINA DI RISO ALLA CANNELLA


Mi avrebbe fatto piacere partecipare al contest di Glu-Fri, un celiaco a cena, che propone un'intera cena Gluten Free. Il tempo a disposizione in questo periodo è limitato, purtroppo-perfortuna :)
Così ho pensato di proporre almeno un piatto senza glutine che assecondasse il mio palato. Da amante dei dolci mi son subito buttata sui biscottini, mio piacere infinito...
Essendo la farina di riso non facilissima da maneggiare se non mescolata ad altre farine vi consiglio di stenderla con il mattarello lasciando uno spessore di 1 o, meglio ancora, 2 cm. Io l'ho tirata troppo e molti biscottini ho avuto difficoltà ad alzarli dalla carta da forno e sono rimasti fragili anche dopo la cottura. Ma nonostante tutto... che bontà!!!!!


BISCOTTI GLUTEN FREE - CON FARINA DI RISO ALLA CANNELLA
300 gr di farina di riso
150 gr di burro
100 gr di zucchero di canna grezzo
1 cucchiaino di cannella
1 uovo


L'impasto è semplicissimo e veramente veloce.
Amalgamare il burro ammorbidito con lo zucchero, versarci poi l'uovo e la farina setacciata. Unirvi la cannella e mescolare bene.
Stendere su una spianatoia lasciando l'altezza di almeno 1 cm. Con le formine formare i biscottini ed infornarli a 170° per circa 15 minuti.

mercoledì 24 novembre 2010

POLPETTE DI PATATE



Le patate sono l'alimento che penso abbia più estimatori in assoluto. In qualsiasi modo le si cucini vengono apprezzate da tutti. Che siano patate lesse, fritte, al forno, al cartoccio, schiacciate.... abbracciano i gusti di tutti. Io ammetto che nonostante la bontà a volte le dimentico in dispensa; sarà che essendo a più lunga conservazione rispetto ad altri ortaggi e non  avendo così la bramosia di cucinarle velocemente, le mie rimangono in attesa di conoscere in che piatto capiteranno per molto tempo, a volte fin troppo...
Questa volta mi sono inventata ste frittelline semplici ma gustose. Con le quantità sono andata ad occhio.


POLPETTE DI PATATE
patate
prezzemolo
pane grattuggiato integrale
formaggio grana
sale marino
pepe
curcuma
semi di sesamo
ghee

In una pentola mettete un filo d'acqua ed adagiatevi all'interno delle patate bel lavate. Fate cuocere.
A cottura ultimata spelate le patate, tagliatele a pezzetti piccoli piccoli e versateli in una terrina. Tritate il prezzemolto ed unitelo alle patate con la curcuma, i semi di sesamo ed il sale.
Preparate un'impanatura con il formaggio grana ed il pane grattuggiato. Formate delle palline con l'impasto di patate e poi schiacciatele fino a renderle dei dischetti alti circa 1 o 2 cm. Passate ogni dischetto nell'impanatura. Fate sciogliere 2 cucchiaia di ghee in una pentola e rosolate ogni polpetta di patate.

lunedì 15 novembre 2010

LASAGNE VEGAN CON RAGU' DI SOIA E FUNGHI



Ecco per cosa ho preparato la besciamella dell'utimo post (qui). In casa c'erano ancora le bistecche di soia disidratate, ho pensato a come sostituirle alla carne in un piatto un pò più elaborato.
La domenica pomeriggio ho spesso un pò di tempo libero. Solitamente lo passo in cucina preparando qualche delizia per la settimana a venire. E' un gran lavoro, soprattutto fatto scomodamente perché la cucinina di cui dispongo ora è a dir poco striminzita. Nonostante tutto, e nonostante il rischio che Gilda ogni volta mi si fiondi sul tavolo di nascosto per assaggiare ogni cosa che ha un odore, io faccio i miei esperimenti trasformando la stanzetta in una sauna di vapori e profumi.
E' così che la domenica sera son sempre un pò stanchina, ma con la pancia più che soddisfatta ;-)

Devo ammetterlo, le lasagne erano buone, ma ho pensato a come sarebbero risultate ancor più invitanti con la mozzarella che filava...


LASAGNE VEGAN CON RAGU' DI SOIA E FUNGHI CHAMPIGNON

per la besciamella:
vedi qui

per il ragù di soia:
100 gr di bistecche di soia disidratate (ne ho parlato qui)
acqua
1 carota
1 cipolla
1 sedano
1 foglia di verza

per il resto delle lasagne:
lasagne verdi (per me quelle per la quale non serve la precottura in acqua)
1 confezione di funghi champignon
1 spicchio d'aglio
olio evo

Iniziate con il preparare il ragù di soia. Mettete abbondante acqua in una padella. Pulite la cipolla, la carota ed il sedano e portate l'acqua ad ebollizione. Versate le bistecche di soia disidratata in acqua e lasciate bollire per 15 minuti. Una volta cotte le bistecche toglietele dall'acqua con una pinza, fatele raffreddare ed in seguito strezzatele bene nelle mani. Tagliuzzatele finemente con una mezzaluna.

Preparate la besciamella vegan, QUI le istruzioni. Una volta cotta unitevi gli ortaggi con cui avete cotto le bitecche di soia (tranne la cipolla) e frullate tutto con il minipinner.

A parte pulite i funghi e tagliateli a fettine. In una pentola mettete un filo di olio e l'aglio. Fate scaldare ed unite i funghi. Se necessario aggiungete l'acqua in cui avete cotto le bistecche di soia. Fate cuocere a fuoco basso per 15 minuti.

Prendete una terrina, mettete sul fondo un pò di besciamella, successivamente riversate tutto il ragù di soia ed i funghi nella besciamella. Mescolate bene. (Se non vi piace unire il tutto potete procedere a strati con besciamella, poi ragù e poi funghi)
Nella terrina mettete il primo strato di lasagne coprendo bene tutto il fondo, riversatevi poi sopra la besciamella ricca di tutti gli ingredienti, coprite con altre lasagne e nuovamente con la besciamella. Continuate fino alla fine degli ingredienti.
Infornate per circa 45 minuti a 180°.

mercoledì 10 novembre 2010

IL FINOCCHIO a me al me pias...


Non ho alcuna ricetta realizzata appositamente per l'occasione, se volete potere andare a sbirciare i miei FINOCCHI AL FORNO CON RICOTTA postati poco più di un annetto fa.
Gli impegni di questi giorni mi hanno fatto correre qua e là ed i finocchi sono ancora nel frigorifero. Stasera me li papperò ma crudi con solo un filo d'olio, un non so che di sale ed un ricordo di pepe. Li adoro mangiati semplici semplici perché sono freschi ed appetitosi.

Ricetta o meno non potevo non scrivere due righe in merito all'iniziativa di intelligenti bloggherine che, come me, ne hanno le scatole piene dell'ignoranza della gente.
Tanto la gente è splendida nel suo essere diversa, tanto è stupida quando vuole l'omogeneità. Tra un pò arriveremo ad essere tutti un clone di uno che, chissà da chi, sarà definito l'essere perfetto.
Ma sapete che noia estrema se tutti fossimo uguali? Che barba fare tutti le stesse cose, camminare nell'identico modo, parlare tutti contemporaneamente per dire tutti quella cosa, comprare tutti gli stessi prodotti, fare tutti lo stesso lavoro, andare tutti solo in quel posto in vacanza e voler tutti stare in quell'albergo, guardare tutti insieme quel programma ed esserne tutti insieme ugualmente soddisfatti, leggere tutti contemporaneamente quel libro e trarne tutti le stesse conclusioni, tutti, tutto, sempre....  Che noia, che barba, che barba, che noia....  (ma qui la situazione non è comica).

Se non vi fosse a sto mondo qualcuno che la pensasse all'opposto rispetto a noi, come potremmo crescere? Non esisterebbe stimolo alcuno se fossimo tutti uguali!

Quello che vedo non è solo un problema di omofobia, è piuttosto un'ignoranza senza briglia. Ma l'ignoranza ha sempre una radice, non è li a caso, nasce da qualcosa. Non è ignoranza fine a sé stessa, è la conseguenza di una problematica molto grave dell'essere umano di oggi.

Vi sono, a mio avviso, due differenti motivazioni che spingono alla chiusura verso l'altro.
Una nasce da ciò che non conosciamo. Cosa spaventa la gente? Lo sconosciuto; che sia di genere diverso, di colore diverso, di nazionalità diversa, di pensiero diverso, di età diversa, di idea politica diversa, di livello diverso....L'altro fa una tremenda paura proprio perché non ci è palese cosa sia. Non sappiamo come prenderlo, non sappiamo come si muove, non sappiamo leggerlo, non abbiamo i metodi di analisi che ci permetterebbe di individuarlo e questo ci fa molta, moltissima paura. Nonostante le possibilità di confronto che la cultura contemporanea ci può offrire stiamo chiudendoci e spegnendoci sempre più all'interno del nostro nido. Li dentro moriremo distrutti se non cambiamo in fretta qualcosa.
Un'altra motivazione nasce da ciò che l'altro ha di uguale a noi, ma nello specifico ciò che noi tendiamo inconsciamente a nascondere. Quindi l'altro è uguale a quella parte di noi che tanto non accettiamo e, essendoci palesata, dobbiamo rifiutarla per non confermarne l'esistenza. In questo caso non è l'altro in sé che ci fa paura, ma quello che di noi ritroviamo in lui.

Chi teme l'altro, a volte anche senza che se ne accorga, lo distrugge distruggendo così la bellezza dell'essere umano. Figuriamoci se chi teme l'altro, ed è così complessamente problematico, è un uomo, o son uomini, di forte potere sotto cui un popolo intero deve sottostare...

Io mi indigno innanzi alla paura della diversità degli esseri umani ed allo stesso tempo, da essere umano, guardo con tenera compassione coloro che questa paura la provano, perché, poveri loro, immagino quanta sofferenza dentro loro devono avere....


IO ADORO TUTTA QUELLA DIVERSITA' CHE MI PERMETTE DI CRESCERE...



Gente, volete un mondo migliore? chiedetevi quali sono i vostri di errori verso gli altri!!!!! Non sono sempre gli altri che sbagliano, altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui il mondo sta andando in questa direzione.




Sull'argomento ho di recente visto questo

lunedì 8 novembre 2010

BESCIAMELLA VEGAN


Una cosa che proprio mi piace è quella di avere amici. Non perché quando sei giù hanno il compito di tirarti su, o quando non sai che fare hanno l'onere di farti compagnia.
Gli amici mi piacciono perché con loro si può parlare, discutere, stupirsi, capire, imparare, ridere. E' per questo che è bello averne di ogni genere, razza, cultura, luogo, professione....
A volte mi sorprendo quando certi incontri della vita possano aprirti gli occhi ed il cuore su realtà altre rispetto la mia. La gente ha dentro di sé una tale magia e una tale potenzialità! E poi ci si attende che i miracoli li facciano i Santi, se sapessimo quanti miracoli potremmo fare se solo lo volessimo!

Ieri mi sono sentita con un caro amico. Lui vive a Perugia ed è cuoco di professione.
Ci siamo conosciuti online 4 anni fa. Il nostro incontro non aveva finalità culinaria ma artistica. Siamo entrambi due appassionati di arte. Il primo incontro in carne ed ossa è avventuo alla fiera d'arte contemporanea di Bologna poco tempo dopo il nostro primo contatto virtuale.
Dopo chiacchiere e chiacchiere in merito all'arte ed al suo fascino ho iniziato a richiedere informazioni in merito alla cucina. Il mio primo spezzatino, cucinato per un'occasione romantica, l'ho preparato seguendo le sue istruzioni speditemi via mail. Lui mi ha regalato, dono immenso, la mia pasta madre e le istruzioni per farla crescere; con estrema soddisfazione e piacere panificavo 2 o 3 volte la settimana.
Lui ha aperto un blog molto interessante dove la cucina, oltre che piacere, è ricerca e creatività. A tutti voi consiglio farci un giro e di leggere i suoi post:



Questa ricetta per la besciamella vegan l'ho presa da Veganblog (qui). Mi è piaciuta molto, era solo un pò insipida, la prossima volta proverò a farla con il dado vegetale come consigliano di fare!

BESCIAMELLA VEGAN
4 cucchiaia di farina 00
4 cucchiaia di olio evo
mezzo litro di latte di soia (potrebbe servirne anche di più)
noce moscata
sale rosa (veganblog consiglia 1/2 cucchiaino di dado in polvere)

In un pentolino mettete la farina e l'olio. Mescalate molto bene.
A parte in un altro pentoline versate il latte e portate ad ebollizione.
Mettete il pentolino con la farina sul fuoco e continuando a mescolare fate cucere fino a che prende un colore giallognolo. Unite a questo punto il latte, poco per volta continuando a mescolare bene. Dopo aver inserito tutto il latte aggiungete la noce moscata ed il sale (o il dado vegetale). Se risulta non completamente cremoso utilizzate il minipinner e frullate il tutto, sempre tenendo il pentolino sul fuoco a fiamma bassa.
In base alla densità che necessitate aggiungete o meno altro latte, sempre precedentemente scaldato.

venerdì 5 novembre 2010

TORTINE VEGAN DI MELE ED UVETTA PASSA AL PROFUMO DI BRANDY



Come vi avevo anticipato un pò di post fa i miei esperimenti vegani proseguono. Prima ancora dei biscotti vegan al cocco avevo preparato queste tortine di mela, ma ahimé non trovavo più le fotografie per postare la ricetta. Eccole, finalmente son risuscitate dalla chiavetta in cui erano finite.
La filosofia vegan, come vi ho già anticipato in altri post, non l'abbraccio completamente, mi piace comunque sperimentare in merito a queste ricette che trovo salutari; dell'idea vegan mi piace ed apprezzo il rispetto per l'animale, il risultato della mancanza di vivisezione per qualsiasi tipo di prodotto ed i positivi risvolti in campo ambientale che l'alimentazione vegan permette.
La mia alimentazione tende verso la diete vegetariana, mi cibo per lo più di frutta, verdura, legumi e cereali, e tanti formaggi (lo so, dovrei diminuirli... ma son troppo goduriosi). Raramente mangio la carne (piuttosto che carne in sé mi capita di inserire in qualche ricetta del prosciutto cotto o speck), un pò più spesso, anche se in questo periodo solo 2/3 volte al mese, mangio il pesce (che apprezzo particolarmente). Diciamo che come in ogni cosa della mia vita, non sono rigida, piuttosto sono variabile; tutto dipende dal periodo che sto vivendo, dalla disponibilità, la necessità, le tempistiche e le persone che mi circondano, dipende tanto anche dalla fase del mese in cui sono (noi donne viviamo 4 differenti fasi ogni mese, ed in base alla fase in cui sono necessito e desidero cose differenti, a prescindere dalle idee etiche e dalle convinzioni che ho).
Il fine della mia alimentazione, nonostante il suo variare nel tempo, è saldo su un punto: deve farmi bene. Questo risultato lo ottengo con i giusti valori nutrizionali, ma anche con l'appagamento delle papille gustative, saziando le mie voglie e le necessità del momento.



TORTINE VEGAN DI MELE E UVETTA PASSA AL PROFUMO DI BRANDY
250 gr di farina
4 cucchiaia di olio evo
100 gr di zucchero di canna
100 ml di latte di soia
1 bustina di lievito
buccia grattuggiata di limone (bio)
un pò di Brandy
2 mele
1a manciata di uvetta passa
1 pizzico di sale


Mettete l'uvetta passa ad ammollare nel Brandy allungandolo leggermente con un goccio d'acqua. Lavate le mele, togliete la buccia e tagliatele a pezzetti piccoli.
Amalgamare insieme la farina setacciata, lo zucchero ed il lievito. Unirvi l'olio ed il latte di soia e la buccia grattuggiata di limone. Versate nel composto l'uvetta passa con il suo liquido e le mele.
Amalgamate tutto bene.
Versate in terrine o stampi per muffin e mettete in forno per circa 40 minuti.

mercoledì 3 novembre 2010

BISCOTTI ALLE NOCI


Domenica pomeriggio sono andata dai miei genitori. Io e mia mamma avevamo deciso di passare il pomeriggio cucendo insieme una gonna. Dopo aver sfogliato, ri-sfogliato, ri-ri-sfogliato la rivista con i cartamodelli ci siamo guardate deluse perché nulla appagava i nostri gusti. Un cartamodello nostro non sapevamo realizzarlo e così ci siamo messe a cucire un mega cuscino molto chic per la mia Gilda.
Una cosa è cucire un cuscino, un altra è fare una gonna. E' infatti rimasto un bel pò di tempo libero da occupare con qualcosa di nuovo. Fuori pioveva a dirotto, quindi niete passeggiata.  Che fare?
Mio padre ci ha proposto di preparargli dei biscotti, visto che i biscotti vegan che gli avevo donato la scorsa settimana avevano particolamente appagato i suoi gusti e stimolato dolci piaceri. 
Sono anni ed anni che non cucino con mia mamma, e anche quando vivevo con lei, essendo stata io un'anti cuoca, non mi dilettavo poi tanto. Io ero quella che apparecchiava, sparecchiava e saltuariamente lavava i piatti.
Ci siamo messe all'opera. La prima cosa era trovare gli ingredienti, e la dispensa era sprovvista di ciò che mi serviva per la ricetta che avevo in mente. Quindi via di fantasia con ciò che abbiamo trovato.
Che bello!!!
Il profumo dei biscotti sfornati dopo una preparazione fatta di collaborazione e chiacchiericci generali è proprio quello che ci voleva in una giornata tipicamente autunnale, uggiosa e di tempo freddo, e serviva pure al mio cuore in questo momento delicato.
A volte tornare bambina, ma con l'esperienza della grande, fa bene all'anima...



BISCOTTI ALLE NOCI
250 gr di farina oo bio
5 cucchiaia di zucchero di canna grezzo
65 gr di burro
1 uovo (codice 1)
10 noci

Tritate le noci abbastanza finemente.
In una terrina mettete lo zucchero e mescolatelo con l'uovo, aggiungete il burro e la farina setacciata. Mescolate bene e versate anche le noci.
Quando l'impasto sarà omogeneo stendetelo con un mattarello e con una formina ritagliate i biscottini.
Infornate a 180° per circa 15 minuti se li volete croccantini, altrimenti circa 10 minuti.

lunedì 1 novembre 2010

RAVIOLI DOCI e SALATI - RIPIENI DI ZUCCA CON SUGO DI TRAVISANA E SPECK



Dopo essere stata alla Bioveganfest  domenica scorsa mi sono sbizzarrita a cucinare varie ricette vegan (che presto posterò). Ieri ho invece optato per l'utilizzo dello speck.
Dopo aver mangiato avevo lasciato il restante speck in un contenitore a chiusura ermetica sul tavolo e sono scesa un "attimo" in cantina. Al mio ritorno ho ritrovato il contenitore in terra rotto e Gilda che mangiava lo speck. E' già la seconda volta che gioca con i contenitori e li sballottola da una parte all'altra, questa volta ce l'ha fatta ad aprirlo ed a papparsi il contenuto. Sta gatta è proprio una furbetta :)

Nonostante la semplicità di questo piatto ho pensato di segnarmelo ed inserirlo nella mia rubrica perché l'ho trovato molto gustoso. Mi è piaciuto l'abbinamento del dolce della zucca con il salato dello speck e l'amarognolo della trevisana. La mordidezzaa dei ravioli con la croccantezza dello speck. I ravioli li ho comprati già fatti, lo ammetto, erano veramente buoni.



RAVIOLI DOLCI E SALATI - RIPIENI DI ZUCCA CON SUGO DI TREVISANA E SPECK
100 gr di ravioli alla zucca
3 fette sottili di speck
5 foglie di trevisana
formaggio grana

Fate cuocere i ravioli in abbondante acqua poco salata. In una padella mettete lo speck tagliato a listarelle e fate rosolare (non aggiungete sale perché lo speck è già saporito). Tagliate a pezzetti anche la trevisana ed aggiungetela allo speck facendola scaldare qualche minuto, se vi serve aggiungete un pò di acqua dei ravioli.
Scolate i ravioli ed aggiungeteli al sugetto, mantecate con del formaggio grana grattuggiato al momento e servite.

venerdì 29 ottobre 2010

STAFFETTA DELL'AMICIZIA


La dolce Rosa mi ha passato il testimone per la Staffetta dell'Amicizia.
Piuttosto che rispondere trovo molto carino leggere ciò che gli altri scrivono, ma visto non non ho mai partecipato a questi giochi bloggherosi ho pensato che almeno per una volta prendo il testimone e lo porto a destinazione.
Come per ogni gioco vi sono delle regole da rispettare. Io essendo ligia al dovere tendo sempre a rispettare le regole a pieno, ma volendo fare la monella e l'alternativa cerco subito soluzione diversa per il primo punto.
Lancio infatti la staffetta che sta nelle mie mani ai primi 14 blog che passano di qui e che si trovano nelle condizioni di volersi divertire pure loro.

le regole:
a)-creare un post inserendo il logo della staffetta e invitare le 14 bloggine che vorresti conoscere meglio;
b)-postare le 8 domande qui di seguito:


1- quando da piccoli vi domandavano cosa volevate fare da grandi cosa rispondevate?
Mi sono sbizzarrita, ogni volta avevo un nuovo lavoro in mente uno nuovo. La parrucchiera, la coreografa, l'infermiera, la bibliotecaria, la negoziante di prodotti di cancelleria, la segretaria... c'era stato pure il periodo della speleologa, ma di questo non ero convinta, diciamo che me lo aveva messo in testa mio padre. Direi che le idee chiare non le ho mai avute, sono soggetta a seguire gli stimoli del momento.

2- quali erano i vostri cartoni animati preferiti?
Assolutamente Candy Candy. Oggi mi chiedo come potesse un cartone così struggente piacermi sì tanto. Forse la positività con cui la protagonista affrontava tutte le sue tragedie mi incuriosiva ed appagava.

3-quali erano i vostri giochi preferiti?
In strada, ed a volte anche in casa per la gioia di mia mamma, la pallavolo. Adoravo anche la mia barbie "Chrissy" (ricordate la bionda di "tre cuori in affitto"?) era semplice, bionda e con il viso pulito.
Poi ricordo i pomeriggi a fare la ginnasta ed i balletti con coreografie sempre differenti, pure l'elastico era all'ordine del giorno. Mi ricordo mentre facevo cestini e portapenne con fogli di carta e rotoli della carta igienica. A volte invece giocavo a fare la maestrina e dettavo temi alle mie amichette (con tanto di errori in modo da poterle correggere, altrimenti non era divertente), o a fare la bibliotecaria con i libri di mio padre.

4-qual è stato il più bel vostro compleanno e perchè?
Bho! Il più bello non saprei. Il primo che mi viene in mente è quello dei 18 anni, quando in garage ho trovato l'auto nuova (tipica cosa da figlia unica viziata! e la cosa tanto mi piace e tanto non mi piace)

5-quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?
Mi viene immediatamente in mente: sposarmi ed avere dei figli. E' da quando ho 15 anni che dico che da grande voglio fare la moglie e la mamma...

6-quale è stata la vostra prima passione sportiva e non?
A 3 anni andavo ad un corso di ballo, a 3 anni e mezzo già non lo facevo più perché cambiammo casa e paese.
A 5 anni andavo a scuola di nuoto, son durata un anno. Ho fatto vari corsi di nuoto ma sparsi in tutta la vita.
A 10 anni andavo in palestra ed ero l'unica femminuccia tra tanti maschi più grandi di me. Piangevo ogni volta che uscivo di casa per andarci (ma mia mamma si era convinta che dovevo fare movimento).
A 11 anni andavo a pallavolo. Son durata 2 anni. Poi ho iniziato a giocare con le amiche per strada.
Ho fatto pure tennis, karate, tai chi quan. Tutto questo fino ai 20 anni.
Diciamo che non sono mai stata un soggetto costante. E' difficile che una cosa mi appassioni per più tempo, solitamente la inizio, la vivo, poi la lascio, spesso comunque la riprendo dopo del tempo per ri-viverla e ri-lasciarla. Devo sempre avere stimoli nuovi.

7-quale è stato il vostro primo idolo musicale?
Ah, li ricordo molto bene: Europe. Non capivo una parola di quello che dicevano ma mi sentivo "grande" quando li ascoltavo. Ho litigato anni con mio padre perché tappezzavo la camera con i vari poster.

8- qual è stato la cosa più bella chiesta (ed eventualmente ricevuta) a Babbo Natale, Gesù Bambino, Santa Lucia?
Da me si festeggia Santa Lucia, ancora oggi mia madre il giorno 13 dicembre mi chiama dicendo che S. Lucia è passata e che devo andare a ritirare il regalo che ha lasciato per me (solitamente sono caramelle e torroni).
Il primo anno in cui sono andata a vivere da sola, circa 8 anni fa,  ho iniziato a scrivere a Babbo Natale. Gli scrivo sempre una bella letterona e poi la metto sotto l'alberello che addobbo in cucina (casa mia è così grande che l'albero o sta in cucina o non ci sta proprio :D ).
Ho fatto una richiesta importante a Babbo Natale, la ripeto da qualche anno. Mi sono state donate già delle ottime anticipazioni. Ora sono pronta per ricevere il regalo vero e proprio, lo attendo con estrema fiducia e tanta emozione ;)

mercoledì 27 ottobre 2010

POLENTA RICCA



Da buona bergamasca, lo dico sempre, adoro mangiare la polenta. Infatti da noi domenica vuol dire polenta. Oggi l'ho rivisitata arricchendola.


POLENTA RICCA
Le quantità segnate nelle mie ricette a volte sono un optional. Spesso mi capita di cucinare senza considerare il peso degli ingredienti ma andando ad occhio.
polenta integrale bio
acqua
sale
funghi porcini secchi
cipolla
olio evo
prezzemolo

Mettete i funghi porcini secchi in una ciotola con dell'acqua calda per circa 20 minuti per farli riprendere.
Versate dell'acqua in una padella, portate ad ebollizione e salate. Versate pian piano sempre mescolando bene per non far formare grumi la farina. La quantità va in funzione all'acqua che avete messo nella pentola ed in base alla morbidezza o meno della polenta che volete. Considerate che la farina integrale tende ad asciugare maggiormente l'acqua, quindi mettetela piano e valutate ad ogni giro di frusta se necessitate aggiungerne altra.
Fate cuocere per almeno 40 minuti.
In una pentola versate un filo d'olio e soffriggetevi una cipolla tagliata a dadini piccoli. Tagliate a pezzetti grossolani i funghi e versateli nel soffritto. Fate lo stesso con il  prezzemolo ed aggiungete un pizzico di sale. Cuocete qualche minuto.
Circa 10 minuti prima che la polenta sia pronta versate i funghi nella pentola della polenta, amalgamate bene il tutto e proseguite con la cottura.
Impiattate o versate in alcune formine ed impiattate successivamente irrorando con un filo leggerissimo di olio.
 

lunedì 25 ottobre 2010

CRESPELLE VEGAN ALLA CREMA DI ZUCCA E NOCI


Questa settimana mi son data alla cucina vegan. Mentre attendo la Bioveganfest mi cimento con qualche prova da autodidatta, tanto per sapere come confrontarmi all'occorrenza.
I biscotti sono andati pazzescamente a ruba. Ne ho dati un pò al mio vicino di casa (in realtà li ho proprio fatti per lui che ha compiuto gli anni) ed ai miei genitori. Apprezzati da tutti con tanto di richiesta di invio della ricetta :)
Per questa nuova ricettina sono andata tra le varie proposte da Stella, crespelle vegan qui.
Adoro fare le crespelle, nella mia casa non ho spazio a sufficienza per potermi gestire con comodità e questo è il motivo per cui è da mesi (proprio da quando son tornata qui) che non le preparavo.
Essendo periodo di zucca, ed io adoraaaaandoooo la zucca, ho pensato che l'abbinamento ci poteva stare.
Mi serviva però qualcosa che facesse da accompagnamento alla zucca, direi che con le noci ho fatto una scelta azzeccata. Io non le ho tostate ma direi che la tostatura potrebbe rendere il piatto ancora più gustoso.
Gilda all'assaggio della crema di zucca si è leccata i baffi, io mi son mangiata non so quante crespelle in una volta sola, le altre le ho riposte nel frigorifero pronte per essere consumate con un ospite.


CRESPELLE ALLA CREMA DI ZUCCA E NOCI VEGAN

per le crespelle
150 gr di farina di farro
150 gr di farina integrale
250 ml di acqua
250-300 ml di latte di soia
1 pizzico di sale

per la farcitura
1 zucca gialla
10 noci
crema vegetale (io la faccio con un formaggio morbido di soia e latte di soia)
sale
pepe
olio evo

In una bacinella ambia versate le farine e mescolatele con un pizzico di sale. Versate l'acqua ed il latte mescolando bene. Deve crearsi una pastella liquida quindi regolatevi in base alle necessità con la quantità di latte. Coprite la bacinella e mettetela in frigo per circa mezz'ora.
Nel frattempo mondate la zucca, tagliatela a dadini e versatela in un padellino con un filo d'acqua e fatela cuocere. Una volta cotta frullatela ed amalgamatela con la crema vegetale e i gherigli di noci spezzettati (se volete potete prima farli leggermente tostare).
Riprendete la costra pastella, fate scaldare bene una padella per crepes, ungetela con dell'olio evo e cuocete le vostre crespelle da ogni lato.
Farcitevi il centro con la crema di zucca, arrotolate le crespelle o ripiegatele a fazzoletto e mettetele in una teglia da forno. Versate un leggero strato crema sul dorso dele crespelle ed infornate a 180° per 15 minuti.
Dopo averle sfornate versate il resto della crema di zucca e servite.

mercoledì 20 ottobre 2010

BISCOTTI VEGANI AL COCCO


Pre-influenza arrivata. Nel frattempo che attendo mi passi, visto che le forse non mancano, provvedo a fare qualcosina in casa. Prima di tutto a coccolare la mia Gilda, a finire la gonna (tra poco vi mostrerò il primo capolavoro fatto al corso di cucito), e poi ad impastare qualche dolcetto.
La scorsa domenica ho preparato delle tortine vegane alle mele ed uvetta, non so dove ho fatto sparire le foto, ma se riesco a trovarle le posto presto. Visto l'ottimo risultato ho pensato bene di continuare sulla via vegan con dei biscotti.
Dal 29 al 31 di questo mese vi sarà a Bassano delo Grappa la festa Vegan (qui per info). Se qualcuno tra i lettori decide di farvi capolino sappia che anche io e Stella ci stiamo organizzando per la giornata del 30.

Per ora buon tè con i biscottini vegani a tutti ;-)


BISCOTTI VEGAN AL COCCO
250 gr di farina 00
50 gr di olio evo
80 gr di latte di soia
70 gr di zucchero di canna grezzo
mezza bustina di lievito
5 cucchiaia di cocco disidratato
In un'ampia terrina versate la farina con il lievito e lo zucchero, unitevi l'olio ed il latte. Aggiungete al composto 3 cucchiaia di cocco disidratato e mescolate bene. Versate in un piattino il resto del cocco.
Stendete l'impasto su un piano infarinato e formate i biscotti con gli stampi, mettete ogni biscottino nel cocco rimasto e impanatelo da entrambi i lati. Poggiate i biscotti su una tegli foderata con carta da forno ed infornate per circa 15 minuti a 180°.

domenica 17 ottobre 2010

GILDA

Ecco il regalo che ho ricevuto:  Gilda.

Da circa due mesi lavoro saltuariamente come volontaria presso il gattile di Bergamo.
La prima volta che sono stata al gattile mi son sorpresa per la pulizzia, per la bellezza dei gatti, e per l'amore che le responsabili e le volontarie vogliono per i gattini. Vi sono circa 240 gatti divisi in tre reparti più una colognia esterna di gatti liberi, ogni gatto ha un nome e gli addetti conoscono quasi tutti i nomi dei gatti del loro reparto ed anche degli altri. Anche io inizio a chiamare per nome quelli del mio reparto ed in pocho tempo mi son affezionata a molti di loro.
Vi sono sia gatti docili che gatti selvatici, questi ultimi non si fanno prendere, figuriamoci accarezzare.

La prima volta che ho messo piede al gattile non mi aspettavo di certo una tale organizzazione e un tale amore generale. E' veramente terapeutico per me andarci, ogni sabato pomeriggio e qualche sera settimanale scappo a fare un full immersion gattofilo.

E' stato difficile capire quale gattina poteva essere la mia compagna di vita. Ve ne sono così tanti e tutti son così particolari che si vorrebbe vivere con tutti. Oliver è buffo perché adora bere l'acqua corrente del rubinetto. Cremina è un batuffolino delicato e sensibile. Biscottino è morbidissimo. Leprotto riesce sempre a trovare il modo di finire in braccio a qualcuno per farsi coccolare. Silvestrone è di una simpatia unica. La tigrettina è una dolce vecchietta senza una gamba, mentre l'altro tigrotto è senza un occhietto ma è di una dolcezza...

Gilda, nonostante era al gattile da agosto, non si era ancora ambientata. Solo un giorno mi ha seguita in ogni mio passo, il resto delle volte che la vedevo stava nascosta in qualche cuccetta con le orecchiette abbassate e gli occhietti impauriti. E' raro ma a volte alcuni gatti hanno molta difficoltà ad ambientarsi, altri invece stanno immediatamente bene. E' forse anche per questo suo visino bisognoso che l'ho sentita mia.
Ha il nasino rosa, gli occhi chiari chiari sul nocciola, le zampette, il musino ed il collo bianchi. Il pelo è morbido e tigrato.

Ieri sera l'ho portata a casa. Come ho aperto il trasportino è uscita e si è fatta il giro della cucina. Si è poi nascosta sotto il divano ma come ha sentito il profumo del mangiare ha ricominciato a fare il suo giro d'ispezione. Tre ore dopo eravamo entrambe a letto a dormire una a fianco dell'altra come se da sempre fosse stato così.

Ecco le primissime fotografie.


















venerdì 15 ottobre 2010

SPEZZATINO DI PESCE SPADA



Come si dice? ah, è vero: venerdì pesce.
Un ricetta semplice, veloce, gustosa.

Buon fine settimana a tutti. Il mio w-e spero mi porti un desideratissimo Regalo. Vi racconterò presto.
                                         tanti Sorrisi e .... un pò di Magia.





SPEZZATINO DI PESCE SPADA
pesce spada tagliato a pezzetti
2 spicchi d'aglio
1 cucchiaino di origano
1 rametto di rosmarino
1 cucchiaino di glutammato
1 cucchiaio di olio
vino bianco
pepe


In una padella versate l'olio e mettete l'aglio ed il romarino a soffriggere. Versatevi i pezzetti di pesce spada e rosolateli un minuto per ogni lato. Irrorate con del vino bianco, aggiungete il glutammato e cuocete per circa 15 minuti con il coperchio. Pepate e spolverate di origano a fine cottura e servite.

lunedì 11 ottobre 2010

TORTA ALL'UVA E NOCI e l'ECOLOGIA DELLE LAMPADINE




Un argomento che da tempo voglio trattare l'ho trovato di recente ben argomentato ed aggiornato in un articolo di Promiseland.it: le lampadine ecologiche.
Si è fatta tantissima pubblicità per il cambio delle lampadine da incandescenza a fluorescente, inizialmente ponendola come consiglio per risparmiare sull'energia, in seguito si è poi trasformata in un obbligo impostoci. Vi consiglio di leggere gli articoli che vi riporto qui sotto perché spiegano chiaramente tutta la questione della lampadine attualmente in commercio, dell'ecologia o meno di esse tra produzione e smaltimento e del tipo di illuminazione che producono.
Ricordatevi che le lampadine NON devono essere buttate nel cestino del secco ma devono essere portate alla piazzola econogica e messe in contenitori appositi, il loro smaltimento è importantissimo e deve essere fatto correttamente (auguratevi che il vostro comune sia organizzato per lo smaltimento, se così non fosse provvedete a richiedere tale servizio).

Promiseland:   QUI
LightingNow! QUI

Buona lettura...
io nel frattempo mi mangio questa bella tortina autunnale ;)



TORTA DI UVA E NOCI
300 gr di uva bianca e nera (io ho scelto quella senza semini)
100 gr di noci
280 gr di farina 00
100 gr di zucchero di canna grezzo
2 uova (codice 1)
60 gr di ghee
latte di soia
1 bustina di lievito vanigliato
1 cucchiaio di brendy

Lavate l'uva e aprite le noci. Setacciate in una terrina ampia la farina con il lievito, a parte amalgamate bene le uova con lo zucchero ed il ghee. Unite i composti e aggiungete il brendy ed il latte in quantità adeguata per ammorbidire il tutto. Imburrate una tortiera, spolveratela con della farina, unite al composto una parte dell'uva e le noci, mescolate e riversate nella tortiera. Con l'uva restante decorate la superfice.
Infornate a 180° per circa 45 minuti. Fate la prova cottura con uno stuzzicadenti prima ti togliere dal forno.

venerdì 8 ottobre 2010

LASAGNE ALLA PARMIGIANA CON CREMA DI FORMAGGIO



Nelle ultime settimane il tempo per la cucina è scarseggiato, così sono andata un'altra volta a guardare quello che era rimasto tra le bozze. Con le ultimissime melanzane comprate a metà settembre avevo fatto queste lasagnette veloci veloci. In questo caso le melanzane possono anche essere fritte, io come al solito preferisco la via più sana, me le sono grigliate.
Visto che le melanzane non son più di stagione le saluto rimandando il nostro incontro alla prossima estate, ora seguirò ligia il menu che la natura offre. A tal proposito mi sono andata a rispolverare uno dei primissimi post che feci poco più di un anno fa, la lista della verdura stagionale (qui), dovendo appuntarmela da qualche parte avevo ben pensato di utilizzarte subito il blog appena nato.


LASAGNE ALLA PARMIGIANA
lasagne verdi
2 melanzane
formaggio morbido (per me uno stracchino cremosissimo)
latte di soia
formaggio grana
sottilette
sale
pepe


Tagliate a fette le melanzane (è meglio privare le melanzane della buccia prima di tagliarle, io l'ho lasciata perché non mi dispiace), spolveratele con un filo di sale e dispontele su una teglia a strati, alternandola a fogli di carta da cucina, per farle sudare, per un'oretta. Passoto il tempo necessario asciugate ogni fetta, scaldate una bistecchiera e grigliatevi sopra tutte le fette di melanzana.
Al posto della solita besciamella preparate una crema con il formaggio cremoso allungato con del latte, salatelo, pepatelo e amalgamatevi anche un pò di formaggio grana (risulta ancora più ricco). Stendete in una pirofila uno strato di cremina di formaggio ed iniziate a fare i vari strati di lasagna: adagiate la pasta coprendo tutta la superfice, mettete le melanzane, versate sopra la crema di formaggio e coprite con le sottilette. Proseguite, fino alla fine di tutti gli ingredienti, sempre alternando i vari strati. Terminate con una bella spruzzata di formaggio grana.
Infornate a 180° per almeno 45 minuti.


martedì 5 ottobre 2010

TORTA SALATA DI POMODORINI E RICOTTA


Almeno una volta la settimana a casa mia si fa la torta salata. Avendo a disposizione poco tempo per il pranzo spesso, soprattutto la domenica, la preparo la sera del giorno prima di modo che il giorno seguente non devo fare le corse per cucinare. Settimana scorsa l'ho preparata con i broccoletti di bruxelles, non era un torta, era un mattone. Fatta come l'ho preparata io è proprio da non fare mai più, ne tantomeno da pubblicizzare!
Questa settimana ho optato per gli utimi pomodorini cigliegina che si trovano in giro (non da serra intendo dire). Ultimamente ho scoperto che la curcuma ha proprietà favolose per la pelle, così di recente la utilizzo spesso in cucina; mescolata con la ricotta ha piacevolmente colorato la mia torta salata, il suo giallo ben si contrastava al rosso dei pomodorini. Un bel giallo-rosso che rappresenta anche la bandiera di Bergamo.



TORTA SALATA DI POMODORINI E RICOTTA
pomodorini cigliegino (scegliete voi quanti metterne)
1 rotolo di pasta sfoglia
mezzo cucchiaino di curcuma
ricotta
latte di soia per stemperare il formaggio
formaggio grana
pangrattato
semi di papavero
sale
pepe

Tagliate i pomodorini a metà e svuotateli, rivoltateli al contrario e lasciateli per una mezz'oretta. Metteteli in una padella con un filo d'olio e fateli scaldare qualche minuto.
In una terrina amalgamate della ricotta con il formaggio grana, un cucchaio di pangrattato, sale, pepe e la curcuma. Stemperate un pò il composto con il latte.
Stendete la pasta sfoglia su una tortiera e versatevi al centro la crema di formaggi spalmandola bene su tutta la superfice. Decoratela con i pomodorini poggiati sulla torta dalla parte concava, spingeteli un pò nella crema lo il retro di un cucchiaio. Spolverate i pomodorini con il pangrattato, i semi di papavero, sale e pepe.
Infornate a 180° per circa 25 minuti.

lunedì 4 ottobre 2010

un post al femminile: MESTRUAZIONI ECOLOGICHE














Ho notato che, nel tempo, gli argomenti che per me restano i più spontanei e verso la quale avverto una naturale spinta sono: l'ambiente ed il sociale.
Sarà il segno zodiacale a cui appartengo, l'acquario, che influenza i miei interessi (infatti con l'amore per l'arte e la libertà sono i caratteri fondamentali di questo segno d'aria).

Già in questo e questo altro post ho reso palese il mio interesse per il discorso ambiente, per il riuso, il riciclo, lo smaltimento.... Stiamo inquinando senza senso, stiamo rendendo il mondo  territorio di spazzatura. Necessitiamo urgentemente un'azione rapida e duratura per fermare la situazione e modificarla in meglio.

Questo è un post che riguarda l'emisfero femminile, mi rivolgo alle donne che seguono o capitano in Bouquetdifantasia. Certo è che anche gli uomini possono avere interesse ad un argomento simile avendo loro stessi mogli, fidanzate, madri o figlie.


Qualche mese fa, navigando in internet (questa splendida fonte di notizie dal valore dell'oro) sono incappata in blog e siti che trattano l'argomento: mestruzioni ecologiche. Ero alla ricerca di informazioni in merito agli assorbenti lavabili. Ho trovato dei blog che promuovono l'utilizzo di questi panni al posto dei consueti pannolini da donna in formato plasticoso. Oggi non vi è solamente l'opzione dell'assorbente lavabile, ora abbiamo a nostra disposizione le comode coppette mestruali, le quali rendono molto più pratica la gestione del nostro flusso e non necessitano di lavaggi ed asciugature particolari come i tessuti.
Se pensiamo a quanti ... e quanti ... e quanti ... assorbenti ogni mese finiscono nelle discariche di tutto il mondo...  Ma vi rendete conto che ci vogliono un'infinità di anni per smalterli?
Certo, la praticità dell'usa e getta è indiscutibile! Ma è pur vero che, grazie ad un pizzico di organizzazione ed a un pò di amor proprio, le alternative possono essere trovate ed utilizzate. Le alternative che vi propongo sono facilmente gestibili durante la vita di ogni giorno, ma se proprio la vostra giornata può risultare non accomodante alla gestione giornaliera dell'assorbente lavabile o della coppetta mestruale, vi ricordo che durante le serate di relax, la notte, gli ultimi o i primi giorni del mestruo, nei week end... con un minimo di impegno potreste approcciarvi al loro utilizzo. Utilizzare questi prodotti è positivo per differenti motivazioni: economiche (il riutilizzo di un assorbente permette il contenimento dell'esborso economico) , ambientali (meno inquinamento), salutari (è sicuramente meglio che la nostra pelle sia a contatto con un prodotto naturale piuttosto che con uno plasticoso).

Assorbenti lavabili
Le mie ricerche in rete hanno dato buoni risultati.
Riporto qui di seguito una serie di link dove potrete documentarvi in merito a questi assorbenti, dove troverete valide istruzioni per la realizzazione personale (se siete un minimo pratiche con la macchina da cucire ce la farete senza problema), o dove potrete acquistarli comodamente.
Ricordatevi che il costo di un pannolino ecologico, che è riutilizzabile più e più volte, non può competere con uno plasticoso che dopo il primo utilizzo va buttato, sottolineo nuovamente che il risultato di quest'ultimo gesto porta ad un inquinamento sconsiderato.

http://www.macrolibrarsi.it/prodotti/__coppetta-mestruale-natu.php?pn=3089

Barbara dei Tretopini vi offre le istruzioni per realizzarli e la possibilità di acquistarli  online
                                troverete sicuramente il vostro formato preferito e anche la tonalità che sarà a voi
                                più congeniale, le immagini  a inizio e metà pagina sono sue produzioni
Claudia di Lacasanellaprateria ci regala altre valide istruzioni 
Su questi blog vi sono queste e queste istruzioni in lingua inglese
Sul sito della Bottegadellaluna potete acquistarli. stessa cosa su Universoecologico  o Ecobaby


Coppetta mestruale
Oltre che agli assorbenti vi è un'altra alternativa valida. La coppetta mestruale non è un tampone ma una vera coppettina in silicone medico (quindi morbida) che, inserita completamente all'interno dell'utero, raccoglie il sangue mestruale. Il tutto sembra al primo impatto traumatico, tranquille, non lo è affatto.
Basta un pò di pratica e tutto risulta comodo e pratico; è così confortevole che ci si dimentica di portala.
La si può utilizzare sia di giorno che di notte, in casa, al lavoro, anche mentre si fa sport. E' sempre indicata.
Una coppetta può essere utilizzata per molti anni (la stima è circa di 10 anni), fondamentale è la pratica della sterilizzazione (5 minuti in acqua bollente) che dev'essere attuata antecedentemente il primo utilizzo e dopo l'ultimo di ogni mestruo.

http://www.macrolibrarsi.it/prodotti/__coppetta-mestruale-natu.php?pn=3089



Qui vi potete documentare in merito.
Qui trovate il video che ne spiega l'utilizzo.
Qui il negozio online, la Bottega della luna.
Questo è un altro negozio online
Vi lascio anche questo video che ho trovato simpatico e chiaro


Oltre agli assorbenti femminili siamo a rischio anche con i pannoloni dei più piccoli. Sempre in rete, alcuni dei link che vi ho lasciato lo dimostrano, trovate di tutto in merito alla loro produzione casalinga o vendita online.
Quella dei pannoloni per i bebè e degli assorbenti di noi donne non è solo una questione di ambiente ed inquinamento, il loro utilizzo, a causa del materiale con cui sono prodotti,  può creare problemi di allergie o di irritabilità alla pelle. Mi è capitato più volte di sentir avvallare la tesi, dai sostenitori dei prodotti lavabili, che anche la diminuzione degli spermatozoi negli uomini può essere una conseguenza del contatto continuo a questi pannoloni usa e getta in età neonatale (la mia inesperienza in materia mi permette di fare solo  menzione di questa ipotesi, lascio a voi lo stimolo per approfondire l'argomento).

Chiunque trovasse altri link interessanti sull'argomento si senta libero di comunicarmeli in modo da ampliare la lista a favore di tutti.