lunedì 19 ottobre 2009

VIN BRULE' e l'atmosfera della legna che arde


E' proprio arrivato il freddo. Io detesto il freddo!!! Se potessi fermerei il tempo a fine settembre per riattivarlo ad aprile. Molti dicono che anche l'inverno ha il suo fascino. Lo potrebbe avere se durasse un mese, facciamo due, no, a tre non arrivo... troppo!!
Nella casa nuova non c'è camino, veramente il camino non l'ho mai avuto nemmeno nelle altre case in cui ho vissuto. Abbiamo però il forno a legna! Ieri, dopo esserci premuniti di legna abbiamo provato ad accendere il forno a legna, non per fare una bella pizzetta artigianale, ma per ricreare quel calore e profumo tipici delle case con il camino. Bellissimo!! Ce lo siamo goduti a pieno. Soddisfatti!!


Il camino non poteva che riportarmi ai tempi passati quando con tutta la mia famiglia d'origine me ne andavo per una o due settimane in una baita sperduta su una montagna bergamasca. Zaino in spalla ed un'ora e mezza di cammino prima di arrivare a destinazione. Ma che meraviglia di luogo! Immersi nella natura, con il minimo, minimissimo delle comodità ma il massimo della salute e della natura. I primi anni ci lavavamo nella cascata che distava pochi minuti dalla nostra baita, riempivamo poi delle taniche d'acqua  e con l'aiuto di una cariola le portavamo nella nostra dimora. Il pomeriggio noi ragazzi avevamo il compito di andare nel bosco a raccogliere la legna per la stufa (che scaldava l'ambiente e ci permetteva di cucinare) e per il falò serale. Non c'era la tv (perfortuna) e la radio la si accendeva in rarissime occasioni (solitamente la domenica quando mia nonna voleva sentire la messa). La sera dopo cena le donne lavavano i piatti mentre gli uomini preparavano all'aperto il braciere e tutte le sedute intorno ad esso. Di queste serate ho ben nitido un ricordo, e quasi mi sembra ancora di perpepire quella sensazione, il volto ed il petto caldi, quasi bollente e la schiena gelida. In quelle occasioni i grandi raccontavano le loro avvernture,  ogni tanto le donne spettegolavano su qualche conoscente comune a tutte, poi c'era sempre chi aveva una barzelletta a portata di mano, noi piccoli ci godevamo l'atmosfera e, visto il buoi pesto che ci circondava, non pensavamo a stare in altro luogo se non che li tutti  riuniti. Era bello, è uno dei ricordi più piacevoli della mia infanzia.

Sera all'aperto, nella natura, clima fresco... non poteva mancare il VIN BRULE'!


Ecco perché questa sera, mentre mi godevo la legna che ardeva nel forno, mi è venuto subito il desiderio di bere un pò di buon vino caldo ben speziato.
Vi lascio la ricetta, con o senza falò è un'ottima idea per scaldarci durante le fredde giornate che ci attendono.


VIN BRULE':
mezzo l. di vino rosso
100 gr di zucchero
4 chiodi di garogano
mezzo limone non trattato - solo la buccia
mezzo arancio non trattato - solo la buccia
1 stecca di cannella

In un pentolino mettete il vino con tutti gli altri ingredienti. Mescolate e poi accendete il fuoco. Lasciate bollire per almeno 2 minuti. Filtrate e versate nei bicchieri. Assolutamente da bere caldo caldo.


1 commento:

  1. Mammamiaaaaa!
    Questo sì che è pane per i miei denti... anzi, vino per la mia gola... dato che stamani c'era il ghiaccio sulle auto, penso proprio che daremo il benvenuto al freddo con questa cosina calda calda...!
    Il tuo racconto è davvero bello, che ne dici di scrivere un post per l'antidolorificomagnifico? se ne hai voglia mandami una mail, che ti spiego meglio...
    Grazie anche per il tuo commento da me, abbracci caldi caldi e già un po' alcolici, polepole

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