lunedì 29 ottobre 2012

LATTE DI RISO...SEMPLICE DA FARE



Per il latte di riso io preferisco utilizzare il riso integrale, con questo prima di tutto il latte mi piace di più e il riso che rimane è facile riutilizzarlo (qui un esempio di riutilizzo). Ovviamente già che lo preparate utilizzate il riso bio.
Per quanto riguarda il dolcificante ho utilizzato più volte lo sciroppo d'acero o il malto d'orzo, il primo secondo i miei gusti, a prescindere dalla quantità che si utilizza, rende troppo dolciastro il latte mentre il secondo... ammetto che non l'ho ancora capito, non dolcifica abbastanza per me. Ora sto utilizzando lo zucchero di canna aromatizzato alla vaniglia, ne basta veramente poco, ma trovate voi la vostra giusta quantità.
Io bevo questo latte sempre in abbinata al latte di soia, da solo non mi soddisfa completamente quello autoprodotto, con un poco di latte di soia cambia completamente il gusto.
La motivazione che mi ha spinta a produrre da me il latte di riso è in primis la semplicità e facilità rispetto a quello di soia. Il latte di riso commerciale è poi molto più costoso rispetto alla produzione domestica. Inoltre mi interessa poter cambiare e sostituire, non in toto ho già detto ma comunque abbondantemente, il latte di soia di cui continuo a leggere consigli per limitarsi nella sua consumazione causa rischio allergie. Saranno sicuramente più di 20 anni che consumo latte di soia e solo ora vengo a sapere di eventuali allergie per eccessi di consumo, così ogni tanto cerco l'alternativa.



LATTE DI RISO
150 gr di riso integrale
2 l. di acqua naturale + eventuale altra acqua bollente
dolcificante

Lavate il riso e versatelo in una pentola con 2 litri di acqua. Portate a leggero bollore e quando il riso è quasi cotto frullatelo con un minipinner. Lasciate ancora qualche minuto e poi versate in una bacinella filtrando tutto il riso, qualora fosse troppo denso potreste aggiungere ancora acqua bollente per diluire leggermente. Invasate in bottiglie sterilizzate ed unite il tipo di dolcificante che preferite, ne basta poco di tutto.

venerdì 26 ottobre 2012

FETTINE DI TOFU AUTOPRODOTTO IMPANATO




Ancora tofu :)
Mentre il tofu utilizzato per il pranzo con i miei genitori lo avevo servito impanato e con la polenta, questo l'ho abbinato ad una semplice insalatina e pane di farina di canapa e semola rimacinata sfornato la sera prima.


PER L'IMPANATURA
nocciole tritate
pangrattato
curcuma e pepe (l'abbinata fa molto bene, il pepe permette alla curcuma di agire - parola di Ciro Vestita)
sale aromatizzato alle spezie
latte di soia
olio evo

Se il tofu è autoprodotto sicuramente sarà conservato in acqua e sarà già bello bagnato, altrimenti, dopo averlo tagliato a fette, bagnarlo nel latte vegetale ed immergere ogni fetta nell'impanatura data dal mix di tutti gli altri ingredienti mescolati tra loro.
Versare un pò di olio evo in una pentola ed adagiarvi le fettine impanate. Soffriggere ogni lato e poi servire.

mercoledì 24 ottobre 2012

SUCCO DI FRUTTA AUTOPRODUZIONE PER UNA BUONA SCORTA




 
Io faccio tutti i giorni merenda a casa. Spesso frullatoni multivitaminici in cui mi sbizzarrisco con le abbinate in base alle voglie ed alle necessità.
Lui in questo periodo rientra dal lavoro la sera all'ora di cena quindi la schisceta deve prevedere tutto ciò che serve per la giornata. Io sono convintissima che il cibo sia fondamentale per la nostra salute e quindi mi impegno affinché durante la settimana si mangi entrambi in modo sano anche al lavoro.
 
Nella nostra schisceta metto sempre un muffin (che sforno tutti i sabati e che surgelo per averne di  freschi ogni giorno), il pranzo (che è diverso tutti i giorni a seconda di quello che ho disponibile la sera prima da preparare) e qualcosa per la merenda solo per lui riuscendo io a farla a casa (solitamente frutta secca con un frutto fresco o yogurt). Per me c'è sempre anche una tisana calda, io nei periodi freddi bevo litri e litri di tisane, mentre per lui acqua. Ho pensato più volte di preparare per Lui anche un centrifugato ma so che gli effetti sono benefici se vengono bevuti al momento, e né io né lui il centrifugato non possiamo prepararlo se non che la sera prima (siamo sempre di fretta la mattina).
 
Alcuni giorni fa nello splendido blog di Naturalmente Felice ho trovato questa ricetta. E' ottima per chi ha tanta frutta da consumare velocemente, ma pure per noi che non abbiamo il tempo durante la settimana di preparare centrifugati di frutta.
Così questi ultimi sabati mi son messa di impegno per preparare anche questo. Non so se riuscirò a mantenere anche questo impegno ogni sabato, ma fatto di tanto in tanto ne vale sicuramente la pena.
E' ovviamente più economico rispetto ai succhi di frutta bio che spesso hanno prezzi alti, e poi non si producono imballaggi innutili!!!!
Io ho chiesto ad un amico, che beve spesso succo di limone imbottigliato, se mi mette da parte un buon numero di queste bottigliette di vetro in modo da poter conservare tutto il nostro succo diviso in mono porzioni :D
 
Il procedimento è semplicissimo: basta preparare il succo centrifugando la frutta (per me in questo periodo vi sono mele e pere), riversarlo in una pentola e scaldarlo per qualche minuto. Nel frattempo si lavano bene le bottigliette, le si sterilizzano in abbontante acqua bollente per alcuni minuti. Si riempiono con il succo caldo, richiudono bene e rimettono nell'acqua bollente per altri 20 minuti circa per una buona ultima sterilizzazione e lasciano raffreddare sempre nell'acqua. Si conservano sia a temperatura ambiente che ne frigorifero.
Io non ho mai aggiunto zucchero, se volete potete metterne un pò. Invece se risulta troppo denso basta allungare, durante la cottura, con un pò di acqua calda.

Agitate bene prima di consumarlo.
 
E' tutto semplice da fare, basta solo un pò di tempo a disposizione e la voglia di fare qualcosa per star bene ...




Mi hanno appena accolta nel gruppo Minimalisti, vi consiglio di andare a dare una sbirciata, son certa troverete cose interessanti!
 
un Sorriso...
 

lunedì 22 ottobre 2012

TOFU AUTOPRODOTTO



Due domeniche fa ho avuto a pranzo i miei genitori. Evento annuale!!!!
Abito in provincia di Varese da tre anni circa, tranne un periodo di alcuni mesi di dovuto ritorno bergamasco, ed in tutto i miei genitori ci hanno fatto visita 3 volte, compresa l'ultima domenica, in sintesi due pranzi ed una merenda. Quindi un evento di particolare importanza!!
Come già vi ho anticipato in questo post ho voluto preparare un pranzo tutto vegan. Il piatto forte sarebbe stato tofu impanato con la polenta. Da brava bergamasca la polenta non poteva mancare :D
La settimana prima io e Lui abbiamo provato per l'ennesima volta a preparare il tofu, ma questa volta servendoci nel nigari e non del limone. Finalmente il tofu è uscito!!!! Era ora!!! Abbiamo gettato tanto di quel latte di soia per le nostre prove che ormai non ci speravo più. Invece con il nigari è molto più facile prepararlo, ed almeno si è sicuri che esca :)
 
Io l'ho tenuto in frigo in acqua e sale per un giorno e mezzo, la domenica l'ho tagliato a fettone e l'ho immerso in una impanatura di mandorle-pangrattato-curcuma-pepe-sale e poi soffritto.
Ammetto che i miei commensali non sono stati estremamente entusiasti per la scelta del pranzo, diciamo che una lasagnetta con il ragù sarebbe stata più apprezzata, benché i miei non siano gran consumatori di carne..., ma forse nemmeno estremamente amanti del vegano, anche se ottimi consumatori di frutta e verdura.
 
Io l'ho apprezzato tantissimo! Che vi posso dire? I miei gusti rispecchiano chiaramente più le pietanze vegetariane-vegane. Mi sarei mangiata da sola tutte le fette se avessi potuto!
 
Con 500 gr di soia secca ho realizzato più di  400 gr di tofu ed una marea, ma veramente tanta, okara con cui ho fatto più di 800 gr di gnocchi, una marea di polpette di ogni tipo (che riempiono il freezer) e la cremina di cui al post precedente, una vera delizia!
 
Il tofu era molto più morbido di quello che sono solita acquistare, sinceramente quello che acquisto spesso mi sembra quasi plastico. Devo dire che il risultato mi è piaciuto di più rispetto a quello industriale.
E' un procedimento molto semplice ma un pò elaborato e prende molto tempo. Per questo motivo non potrò realizzarlo spesso come vorrei. Chissà mai che prima o poi mi venga donata la macchina per il latte vegetale! Io ci provo sempre, chissà mai che Lui passi di qui e legga ;D
 

Eccovi la ricetta:

TOFU AUTOPRODOTTO
500 gr di soia
5 lt di acqua naturale
16 gr di nigari
termometro da cucina
sale (per l'acqua di conservazione)


In primis si prepara come sempre il latte di soia.
Ammollare per tutta una notte la soia in abbondante acqua.
Sciacquare la soia ammollata e versarla in un pentolone capiente, unitevi 5 lt di acqua naturale.
Iniziare la cottura. Non appena l'acqua inizia a bollicchiare spegnere il fuoco. A questo punto si deve frullare la soia con la sua acqua, io ho messo un pò per volta il composto in una bacinella ed ho utilizzato il minipimer, che trovo molto pratico.
Nel frattempo si deve prendere una bacinella ampia, mettervi sopra, ben fisso affinché non cada, un colino grande con all'interno un tessuto di cotone ben pulito.
Quando risulta tutto ben omogeneo si versa il composto dentro al tessuto che filtra il tutto. Facendo attenzione a non scottarsi si strizza il tessuto.
 All'interno del tessuto vi sarà l'okara. Tutto il liquido è il latte di soia.
Prendere il latte di soia e metterlo nuovamente in una padella. Iniziare a scaldarlo ma non farlo andare oltre i 90°. Spegnere la fiamma ed attendere qualche minuto.
Versare il nigari in un goccio di acqua tiepida per farlo sciogliere, riversare l'acqua facendo un cerchio nel pentolone piano piano. Si vedrà la reazione e la trasformazione del latte in caglio immediatamente. Con un cucchiaio di legno delicatamente girare il latte, almeno 5 giri delicati. Coprire ed attendere 10 minuti circa.
Nel frattempo preparare uno stampino per il tofu (io ho utilizzato una vaschetta del gelato tutta da noi bucherellata con un chiodo), mettere all'interno un tessuto di cotone fine che possa avvolgere bene il tofu.
Aiutandovi con una schiumarola portate tutto il caglio all'interno del tessuto contenuto nello stampino.
Con i lembi del tessuto ricoprite il tofu. Poggiare sopra il tofu qualcosa di pesante in modo da fargli perdere tutto il liquido per circa 30 minuti.
Trascorso il tempo necessario liberare il tofu sia dallo stampo che dal tessuto ed adagiarlo in una ciotola con acqua salata.
Riporre il tofu in frigorifero e consumarlo nel giro di pochi giorni.
 

mercoledì 17 ottobre 2012

LIEVITO MADRE E MACCHINA DEL PANE: ABBINAMENTO POSSIBILE!


E' tornato il lievito madre!!! E' festa grande!!!
Così, inaspettatamente, senza tanta organizzazione e tanti preparativi ecco rientrare nella mia cucina il tanto amato lievito!
Parlando, o meglio scrivendo via mail, ad un membro della mia Banca del Tempo rapidi pensieri e consigli in merito al suo nuovo lievito madre, ho buttato la proposta, data la sua difficoltà di utilizzare tutto il suo lievito rinfrescato, di prenderne un giorno un pò io. Detto fatto, alla prima occasione, prima serata di riunione del  gruppo, mi ritrovo innanzi un bel vasetto contenente il mio nuovo lievito bollicinoso.
Felicissma di ospitarlo tra le mura di casa mia!
Sarà un'impresa tenerlo vivo ora! Come più volte ho detto lavoro tutta la giornata, i post in cui si parla di lievito madre sono stati fatti in un periodo in cui io ero una felice casalinga, ed un conto è rientrare la sera ed azionare la macchina del pane con il lievito secco già pronto, un'altro conto è pensare che la sera prima devi "dar da mangiare", come dice il mio carissimo amico Nicola, al lievito, ed il giorno dopo provvedere ad impastare, lasciar lievitare, ri-impastare, ri-lasciar lievitare, cuocere. Direi che non è proprio la stassa cosa!
 
La prima cosa che ho fatto una volta a casa con il mio barattolino prezioso è stato recuperare le mie istruzioni per rinfrescarlo. Qui, proprio quelle fornitemi da Nicola alcuni anni fà.
In seguito ho subito cercato istruzioni valide per panificare con la macchina del pane. Qui.
 
Una volta trovato ciò che mi serviva mi son detta "perché no?!?! Fino a che dura, dura!!!" :D
 
La sera del rinfresco, giorno prima della panificazione, ho preparato tutti gli ingredienti necessari per la panificazione già divisi in differenti contenitori. La mattina seguente mi sono svegliata solo 10 minuti prima del mio solito ed ho pesato il lievito ben lievitato durante la notte e messo tutti gli ingredienti già pronti nel cestello della macchina del pane. Ho azionato la funzione impastatrice per circa 15 minuti, il tempo della mia colazione, spento tutto e lasciato li a lievitare con tutta la pazienza che voleva. Io nel frattempo sono andata al lavoro per le mie 8 ore, più mezza per andare e tornare, (faccio il continuato). Una volta rientrata a casa ho visto una favolosa lievitazione :D Bellooooo!!!
Ho nuovamente azionato la macchina con la funzione impastatrice per 2/3 minuti. A questo punto ho nuovamente scollegato la macchina e lasciato riposare il mio impasto. Saranno passare altre tre ore.
Quando la lievitazione ha permesso di vedere una bella pagnotta alta ho azionato la funzione cottura che dura poco più di un'ora. Ho sfornato questo bel pane, un pò acidulo ma gustosissimo, bello asciutto al suo interno e con una crosta croccante esternamente.
 

Vi lascio gli ingredienti:
600 gr. di farina rimacinata (io sono fissata con questa! potete fare anche 400 gr di farina 0 e 200 gr di altre farine)
300 gr di lievito madre
350 gr di acqua
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di zucchero.



 
 

lunedì 15 ottobre 2012

CREMINA DI OKARA






La scorsa domenica abbiamo avuto per pranzo i miei genitori, evento annuale che merita particolare attenzione. Ho voluto per l'occasione preparare per loro un pranzo un pò diverso, tutto vegan.
Il piatto forte sarebbe stato: polenta con il tofu (quest'ultimo da me autoprodotto, che fortunatamente sono riuscita a preparare dopo tante prove andate a male - posterò presto la ricetta).
 
Con la quantità ultra abbonante di okara risultata dalla preparazione del Tofu ho realizzato di tutto sia per il nostro pranzo domenicale che non.
In primis dei gnocchetti, come questi, conditi con una crema di cavolfiore, che hanno fatto da primo piatto domenicale. Poi le solite polpette, alcune delle quali riempiono ancora il freezer. Alcune così, altre così ed altre con nuovi tipi di condimenti ma sempre sullo stesso stile.
Infine la crema che ho utilizzato per le friselline dell'antipasto, e che mi sto mangiando con qualsiasi altra cosa perché la continuo a rifare data la bontà.

Nelle friselline della foto vi è il condimento della cremina di okara in abbinata ai germogli di alfa alfa, che non mancano mai in casa. Altre friselle le ho condite con un goccio di olio ed ho lasciato ai miei ospiti la possibilità di mettervi solo la cremina o di mettere solo i germogli o ancora i pomodirini (gli ultimi regalatimi dalle mie piantine sul balcone). Sale dell'himalaya o sale con le spezie e pepe a portata di mano. Un prosecco e l'aperitivo per il mio pranzo vegan è bello che fatto.


CREMINA DI OKARA le mie quantità erano ad occhio
okara (per me circa 5 cucchiaia)
sale verde (con tutti i miei odori polverizzati)
olio evo (2/3 cucchiaia)
latte di riso (avevo quello appena fatto, altrimenti di soia)
prezzemolo secco (circa 1 cucchiaio)
limone (succo di 1 limone)

Ho messo tutto in un frullatore prima tutti gli ingredienti secchi ed azionato alla massima potenza, poi emulsionato insieme quelli liquidi. Andate ad occhio ed in base a come volete la consistenza finale.
Mettete tutto in una cocottina e lasciate un pò, almeno un'oretta, nel frigo per farlo ben addensare. Utilizzatela spalmandola sul pane, o aggiungendola a qualsiasi tipo di secondo. Io l'ho spalmata pure sulla polenta, slurp!




lunedì 8 ottobre 2012

GLI AVANZI DEL LATTE DI RISO TRASFORMATI IN POLPETTE




Alcuni anni fà ho vissuto per alcuni mesi a Londra (no, l'inglese non lo so ancora - un pò causa della mia testa dura, un pò del fatto che nella famiglia in cui vivevo dovevo parlare sempre in italiano).
Sta di fatto che la mamma delle bimbe presso cui vivevo proprio in quei mesi stava frequentando un corso di naturopatia. Ogni due settimane, dopo la giornata di corso, se ne tornava a casa con qualche novità. Io ero curiosa di tutto, tutto mi piaceva, a tutto davo ragione (pure all'urinoterapia... ma questa è un'altra storia).

Durante quel periodo ricordo che mi diceva che il latte di riso ed il riso di scarto del latte facevano molto bene. Io bevevo latte di soia già da molti anni, ma non ero solita comprare quello di riso. Lei mi raccontò di come realizzarlo, ed io amante già a quei tempi dell'auto arrangiarsi lo feci un bel pò di volte. Del latte in sé non ricordo molto, ricordo soprattutto la pappettina di riso, sempre riso bianco e non integrale che si sfaldava completamente, che consumavo mescolata ad abbondante sciroppo d'acero. Ora non so se riuscirei più a mangiare quella pappetta così molliccia e pazzescamente dolciastra. Non so come facevo a mangiarmela, i gusti con gli anni cambiano veramente!

Di recente preparo spesso il latte di riso (prima o poi farò un post in merito con le semplicissime istruzioni), che per colazione mischio sempre ad un pò di latte di soia che mi permette un gusto più intenso. Per il riso che rimane, ora sempre di tipo integrale e quindi assai più compatto rispetto a quello londinese, cerco delle alternative perché mi spiace veramente tanto gettarlo! A volte lo metto in forno spalmato sulla teglia foderata a tipo sfoglia ed utilizzato come croccante su cui spalmare la marmellata la mattina a colazione (idea che ho preso da Stefy), altre volte invece lo impasto e ci faccio delle polpette. Opzione pratica e pure gustosa. Ma ora quante polpette che ho nel freezer, tra okara di soia e riso!!!! :D
Per alcune settimane ho il pranzo assicurato!

Se qualcuno avesse altre idee per utilizzare il riso di scarto del latte mi lasci le sue idee.... servonoooooo!!!!





AVANZI DEL LATTE DI RISO: LE POLPETTE.
tutto il riso di avanzo dalla praparazione del latte
spirulina essicata e triturata
sale aromatizzato alle erbe (permette di insaporire bene le polpette, che altrimenti sarebbero tremendamente insipide, senza però eccedere con il sale)
pane grattuggiato
mandole polverizzate
curcuma
pepe
olio evo
limone

 
Prima di tutto mettere il riso per qualche ora in frigo, in modo che si solidifichi abbastanza.
Poi versarlo in una bacinella ampia ed unirvi tutti gli ingredienti. Mescolare bene. Formare delle polpette. In un piatto fondo mescolare bene il pane grattuggiato con della polvere di mandorle, un pò di curcuma ed una spolverata di pepe. Immergervi le polpette, se non abbastanza bagnate prima immerse in un pò di latte di riso, ed impanarle bene.
Versare in una pentola bassa dell'olio evo e soffriggerle o friggerle completamente. Mettetele nel piatto, tamponate prima con un tessuto per togliere l'eccosso di olio, e spruzzate con mooooolto limone. Una vera goduria!
 

giovedì 4 ottobre 2012

LE SPUGNETTE PER STRUCCARSI...FAI DA ME




 
Lo scorso giugno, in una festa di paese della zona, tra le varie bancarelle bio-birra artigianale-bomboniere..., quelle che di solito si trovano qua e là, ne ho trovata una che vendeva oli essenziali, cremine varie, luffa a volonta eeeeeeee delle spugnettine tutte colorate che avevano un bigliettino pinzato sopra con scritto "spugnette levatrucco".  Le guardo bene e riconosco lo stesso materiale delle mie spugnette in microfibra per la pulizia della casa. Ma dai?!?!
Erano ben fatte, a forma di mini guantino, e pure con un prezzo abbordabile, se non ricordo male si aggiravano intorno alle 5 o 6 euro.
Ho guardato Lui ed ho detto "ho trovato un'altra cosa da fare!" :D
Non si smette assolutamente mai di imparare!!!! Da buona e saggia tifosa e sostenitrice dell'autoproduzione me le sono fatte e non le ho comprate, con 2 euro si compra una spugna in microfibra grande e si realizzano così molte spugnettine per struccarsi piccole. Come dice ogni tanto mia madre un pò scherzando, ma anche un pò non scherzando, "ma come faremo a fare andare avanti l'economia se ci facciamo tutto da soli?". La mia risposta è "a quella del paese non devo pensarci io, io penso a quella di casa mia" (oltre al fatto che in questo caso vi è anche il mio piacere di "arrangiarmi").
Così ho comprato una spugna nuova e via di tagliuzzi vari e cuciture. Lo ammetto, non sono carine come quelle dalla bancarella, sono anche più piccole, ma sinceramente per il mio tipo di trucco (mascara nero, con l'aggiunta di matita interno occhi per le feste speciali, ed in inverno fard sulle guance per dare almeno un pò di colore al mio viso pallidissimo) vanno più che mai bene. Per di più l'altro ieri una socia della mia banca del tempo mi ha aiutata a realizzarne alcune e, nonostante la loro semplicità, sono molto più gradevoli, e meno rozze, delle mie prime prove. Quindi approvate!
Alcune le ho già donate alle amiche, a quanto pare sono soddisfatte anche loro.

Cosa offre una spugnetta simile rispetto al dischetto di cotone? Ovviamente dà il piacere di avere "zero inquinamento"!!! La mia spugnetta la utilizzo tutti i giorni dalla fine di giugno ed è ancora bella integra. Se non avessi avuto una spugnetta lavabile avrei consumato almeno un dischetto di cotone al giorno, ed in 3 mesi sono tanti i dischetti risparmiati alla discarica ed a fine anno pure soldini risparmiati alle mie tasche!
Dopo averla utilizzata basta lavarla bene con il sapone di marsiglia e torna nuova e pronta per il giorno dopo.
La spugnetta autoprodotta non da assolutmente fastidio agli occhi. Nonostante quella dell'occhio sia una zona molto delicata, la spugnetta, non essendo rigida come altre in commercio che avevo provato prima e subito scartato, non irrita o gratta troppo la pelle morbida della palpebra.
Inoltre mi permette di utilizzare come struccante solo l'olio di mandorle dolci, con il dischetto di cotone non riuscivo a togliere bene il mascara se utilizzavo questo olio, mi si impiastricciava tutto l'occhio che restava nero ed abbondantemente oleoso. Ora mi basta un pochino di olio di mandorle dolci ed il mascara se ne va completamente.
 
 
Come dice quello: "basta poco... che ce vò!"
un Sorriso...

martedì 2 ottobre 2012

FINOCCHI CRUDI



Questa estate, durante le nostre vacanze salentine, abbiamo quasi sempre cenato a casa. La maggior parte delle cene era organizzata velocemente con la verdura che trovavamo in un negozietto locale.
Io adoro mangiare cose fresche e semplici, soprattutto in estate.
I finocchi andavano alla grande. Una bella lavata, un taglio abbastanza sottile, un pizzico di sale, un filo di olio e noci spezzettate. Niete di più semplice, pratico e gustoso!

In abbinataa pomodori e cetrioli affettati. Tutti conditi con sale e olio e qualche fettina di formaggio. Avevamo trovato anche una caciotta da favola. Ed io adoro i formaggi!!!!! Un pezzo di pane, una birretta fresca e la cena era servita :D






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