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giovedì 30 settembre 2010

FOCACCIA DOLCE ALLE PESCHE



Quando nella vita arriva il periodo nero, è veramente tutto tutto senza  il minimo colore. Ogni cosa che si fa in questo lasso di tempo perde del suo valore e quel pò di entusiasmo, che ogni tanto cerca di trapelare e farsi spazio stimolando delle emozioni, ha il fiato corto e si disperde in un batter d'occhio.
Dopo la fase nera, anche quella più nera che ci possa essere, quindi dopo aver toccato il fondo ed averlo raschiato per bene, che li sotto ci si sia stati mesi o anni ... prima o poi si sale.
Non è una salita immedita. Si fanno due gradini in su ed uno giù, tre su e uno giù, poi ancora quattro su e tre giù..... ma di volta in volta quelli in su aumentano sempre, e quelli che ti riportano verso il basso difficilmente saranno così pesanti da poterti far risprofondare negli abissi.
A volte non serve chissà che per salire la scala che ti porta verso l'alto; capita di sentire il sole nel cuore semplicemente parlando con una nuova amica dallo sguardo dolce innanzi ad un aperitivo, o leggendo le due righe di ammirazione che un'altra cara persona ti ha lasciato nella posta, quando l'esperienza vissuta in passato di chi hai di fronte si tramuta in interesse personale, quando un gatto sconosciuto inaspettatamente ti entra in casa avendo trovato la porta spalancata, quando accendi la radio e c'è una canzone che ti fa sognare, quando balli e senti che il tuo corpo è libero...

E' strana la vita...
forse è proprio per il suo essere tanto incomprensibile, singolare, misteriosa che alla fine ci attrae ....

Una cosa è certa: le PERSONE che ci circondano sono i COLORI della nostra vita.
Basta circondarsi di gente per uscire dal nero profondo...




FOCACCIA DOLCE ALLE PESCHE

Questa focaccia l'ho preparata tre settimane fa, quando le pesche succose facevano ancora capolino su quanche banco di mercato. Solo oggi mi son decisa a pubblicarla. Avevo voglia del colore dolce delle pesche e del ricordo del caldo che ormai sta alle nostre spalle, ma che fortunatamente ritroveremo il prossimo anno.



400 gr di manitoba
4 cucchiaia di olio evo
6-7 cucchiaia di zucchero di canna grezzo
500 gr di pesche gialle dolci e succose
10 gr circa di lievito
acqua q.b

Questa ricetta l'ho copiata dalla mia focaccia di uva, a cui vi rimando per le istruzioni. Ho semplicemente intercambiato l'uva con le pesche ed aumentato la quantità di zucchero.

martedì 28 settembre 2010

UN WEEK-END TOSCANO

Lo scorso fine settimana sono stata in Toscana con le ragazze conosciute nel mio viaggio agostiniano (qui).
Credetemi è stato un vero spasso!!
Se c'è una cosa che adoro è stare tra gente diversa. Noi 7 fanciulle ci siamo incontrate casualmente in vacanza perché avevamo lo stesso fine: visitare la Danimarca. Abbiamo condiviso visite a musei, camminate,  pranzi, cene, nottate, stanchezza, risate... tutto per 7 giorni. In quei giorni non sono mai stata un attimo sola (potrei dire nemmeno in bagno, chi ha vissuto negli ostelli sa cosa intendo).

Dopo poco più di un mese abbiamo deciso di ritrovarci. C'è chi viene da Roma, chi è napoletana d'origine, chi toscana, chi veneta o lombarda. Un bel mix di cultura, di piaceri, di racconti ed esperienze.

Abbiamo trascorso il sabato a Firenze girando nelle principali viette. Abbiamo fatto le modaiole prendendo l'aperitivo in piazzetta S. Spirito. Per la cena ci siamo incontrati con tanti simpaticissimi amici di Silvia (la  toscana doc che è uno spasso unico) e, con loro, abbiamo festeggiato il compleanno di Rosa (la fortissima napoletana).

La notte l'abbiamo passata nel B&B "La fonte del Montalbano", in un luogo meraviglioso immerso nella natura. Qui siamo stati deliziati con una ricca colazione preparata da Isabella, la proprietaria, e Lara (la nostra guida veneta, perché ormai è la nostra guida) si è bevuta litri di tè.

Il giorno dopo abbiamo fatto una capatina a Lucca, Monica (la bella romana) e Rosanna (la raffinata romana) non vedevano l'ora di farci un giretto.
E' da qui che io e Mina (la simpatica cassiera lodigiana... x' ormai è la nostra cassiera) abbiamo preso la strada verso casa.









B&B La fonte di Montalbano
































Auguri Rosa :)



lunedì 27 settembre 2010

RISOTTO ALLA MENTA E ROSMARINO


La menta che ho sul balcone mi sta offrendo ancora qualche bella fogliolina, il rosmarino invece è quasi alla fine dei suoi giorni. Quest'anno mi è andata male sia con la salvia (alcune piante si sono riempite di una muffa bianca) ed il rosmarino (due piante morte, penso per eccesso di acqua). Il prossimo anno cercherò di impegnarmi maggiormente, anche perché ogni volta che muore una piantina è un dispiacere. A molte di loro ho dato pure un nome e quando le annaffio le chiamo per nome e le accarezzo (lo so, pochi mi capiranno e tanti mi daranno della pazza).
Non ho il giardino, ho solo due piccolissimi balconcini, quindi tutte le mie piantine sono in vaso. Oltre che le tre menzionate vi sono pure il timo, il basilico, il prezzemolo, le fragoline, e varie piante ornamentali. Fino a due anni fa pensavo che il pollice verde fosse una cosa non per me, mi sono invece ricreduta negli ultimi due anni e mi son scoperta capace di far crescere delle piante e di fare pure delle talee (nonostante i casi sopra riportati).
Devo ammettere che fino a questa primavera, avendo più tempo da dedicargli, le curavo giornalmente tutte quante,  mentre da qualche mese, a causa del mio nuovo lavoro full-time, sono state lasciate a loro stesse, se non per la gestione serale dell'innaffiatura.
Vedremo la prossima primavera che sorprese mi riserverà e come potrò nuovamente approcciarmi alle mie amate.  Son curiosa di sapere cosa mi riserva il futuro.......


RISOTTO ALLA MENTA E ROSMARINO
200 gr di riso
1 cipolla (io ho utilizzato quella rossa)
foglioline di menta fresca
formaggio grana
1 rametto di rosmarino
1 limone bio (solo la buccia grattuggiata)
brodo vegetale
olio evo
sale
pepe


Far rosolare leggermente la cipolla tagliata a fettine sottili, versare poi in padella anche il riso e farlo leggermente tostare. Unire il brodo caldo e cuocere per il tempo necessario, nel frattempo tritare le erbe e grattuggiare la buccia del limone.
A fine cottura mantecare con il formaggio grana e mescolare con le erbe tritate. Aggiustare di sale, pepare e unire le erbe. 

mercoledì 22 settembre 2010

SPEZZATINO DI SOIA DISIDRATATA CON PINOLI E POMODORI



Come ho più volte detto la carne mi piace ma se riesco la evito, sopratutto evito di cucinarla quando sono sola (anche se la mia contraddizione è voler preparare il brasato prima di fine anno, ma questa è tutta un'altra storia, è una sfida personale).
Ultimamente mi documento spesso in merito alle ricette vegane, seguo da tempo un blog che tratta solo ricette a tema. Ho scoperto che c'è un mondo immenso di arte culinaria dietro ad un indirizzo alimentare nonostante la sua forte limitazione negli alimenti accettati.
Non potrei mai essere vegana, adoro immmmmmennnnnnsamente i formaggi. Vivere senza sarebbe una tragedia per me! Sentire il profumo di certi stagionati senza poterli mangiare? nooooooooooooo
E' poi vero che pure il pane e salame, se pur mi capiti l'occasione solo una volta l'anno, lo considero una delizia. No, vegana non lo sono.
Per di più i vegani non dovrebbero utilizzare la pelle degli animali per le loro borse, cinture, scarpe.... ed io sebbene non sopporti le pellicce adoro le borse e le scarpe.
Dei vegani mi piace l'idea, non della eliminazione di carne e pesce, ma del poterne fare a meno, apprezzo particolarmente la capacità di mangiar gustosamente anche in un modo alternativo rispetto la nostra tradizione, e, soprattutto, promuovo la questione che riguarda la gestione degli animali da macello. In questo caso parlo delle sofferenze degli animali e dell'inquinamento che deriva dalla loro gestione (spostamenti, macellazione, gestione del mangime... tutte pratiche la cui riduzione permetterebbe una buona diminuzione dell'inquinamento).

Un'ottima alternativa alla carne è data dai legumi, io consumo soprattutto fagioli, piselli e soia, ma vi sono anche i ceci e le lenticchie (che adoro abbinati alla polenta nelle domeniche invernali), i lupini e le fave...

L'altro giorno al supermercato ho trovato le bistecche di soia disidratate. Gira e rigira il pacchettino, leggi la ricetta e la modalità di cottura (il rinvenimento di quegli strani bocconcini leggeri leggeri)... mi son convinta ad acquistarli.
Ci ho fatto questo spezzatino, gustoso e leggero, è piaciuto pure al mio amico amante delle bistecche sanguinolenti... Ho colpito nel segno ;)
L'unica avvertenza per questa ricetta riguarda l'atto dello strizzamento delle bistecche dopo la fase della bollitura. Prima FATELE RAFFREDDARE!!! Io mi son pelata un dito!




SPEZZATINO DI SOIA DISIDRATATA CON PINOLI E POMODORI per 2 persone
bocconcini di soia disidratata
2 pomodori
1 gambo di sedano
1 carota
2 cipolle
1 cucchiaio di pinoli
passata di pomodoro
rosmarino fresco
basilico
olio evo
sale
pepe


In una padella mettete abbondante acqua a bollire con il sedano, la carota e la cipolla. Versate nell'acqua bollente i bocconcini di soia. Fate cuocere per circa 15 minuti ed a cottura ultimata togliete dall'acqua i bocconcini e riponeteli su un piatto per farli raffreddare. Quando saranno freddi spremeteli con le mani facendone uscire tutto il liquido che hanno assorbito.
In una padella fatte soffriggere una cipolla tagliata a rondelle, versatevi gli aghetti di rosmarino ed i bocconcini e cuocete a fuoco vivo per qualche minuto su ogni lato. Unite un pò di passata di pomodoro ed i pomodori freschi tagliati a pezzetti, salate, pepate e coprite con un coperchio. Fate cuocete per 20 minuti.
A parte fate tostare i pinoli.
A fine cottura controllate se lo spezzatino va bene di sale, unite i pinoli, impiattate ed aggiungete qualche foglia di basilico ed una spolverata di pepe.

martedì 21 settembre 2010

COZZE AL SUGO



 

Buon autunno a tutti!!!






COZZE AL SUGO
cozze già pulite (potete utilizzarle sia con il guscio che senza)
passata di pomodoro
aglio
olio evo
prezzemolo o spirulina essicata
brodo vegetale
sale
pepe
peperoncino


In una pentola mettete un filo di olio e l'aglio tagliato a fettine sottilissime (se non desiderate mangiare l'aglio lasciatelo intero e toglietelo prima di mettere in tavola il piatto). Fate imbiondire l'aglio.
Versatevi la passata di pomodoro e poi le cozze. Fate cuocere leggermente ed unite un pò di brodo già caldo. Aggiustate di sale, aggiungete un pò di pepe e di peperoncino.
Impiattate e decorate con del prezzemolo tritato o, se ne avete, della spirilina essicata, in modo da enfatizzare il sapore del mare.

lunedì 20 settembre 2010

LAVARSI CON LA FARINA

Donna che fa il bagno di Degas


Una sera di giugno ho preso appuntamento con Stella, altra bergamasca che si prodiga in una interessante e stimolante cucina di cui mi sono appassionata e da cui prendo molti consigli.
Durante una carinissima cenetta presso un ristorante bio in provincia di Bergamo, questo, mangiando una pizza gustosa e scoprendo una birra che, insolitamente, mi piace, si discuteva di ricette culinarie, film e prodotti bio per la pulizia della casa e della persona. Tra questi discorsi, e tra le mie varie sorprese e scoperte interessanti, una particolarmente mi ha toccata. Sono venuta a conoscenza dell'utilizzo delle farine per detergersi. "'na meraviglia"!
Non appena rientrata a casa mi sono subito messa innanzi al computer cercando in internet qualche notizia in più per approfondire maggiormente l'argomento.
Ho sbirciato, e consiglio di farlo anche a voi, qui, qui, qui, qui e qui.

Una novità così bio, facile ed innovativa vuoi che non la provo subito?
Il giorno dopo ero già sotto la doccia con la mia cocottina piena di farina.

Sono ben due mesi che mi lavo solo con le farine e, visto la comprovata validità, ho deciso che era il momento di rendere onore a tale mia scoperta bio.
Per quanto concerne i vari perché le farine detergono e quanto fanno bene alla nostra pelle vi rimando ai link indicativi (sono molto più dettagliati di quanto lo potrei essere io e vengono pure da voci più esperte).
Io mi limito a elencarvi le farine ed il loro metodo di utilizzo.

La farina oo lasciatela perdere, io ho provato pure con quella, ma è evidente che "non sa da fà!"

Le farine consigliate sono:
farina di rido                       - leggermente esfoliate, è quella che preferisco
farina di avena                    - lascia la pelle morbida (tenetela chiusa in un contenitore ermetico con
                                                                                qualche chiodo di garofano)
farina di grano saraceno      - esfoliante
farina di ceci                       - il suo odore può non piacere a tutti
farina di mandorle               - piacevolmente profumata


Come utilizzarle:
- per lavarsi le mani basta mettere la farina (o un mix di farine) in un dosatore dello zucchero e tenerlo a portata di mano sul lavandino (grazie Stella per il pratico consiglio che permette di utilizzare la giusta quantità di farina e di non bagnare o perdere quella restante). Dopo esservi bagnati le mani versate un pò di farina su una mano ed iniziate a sfregarle bene come con un normale sapone. Sciacquate ed il gioco è fatto.

- per la doccia basta mettere un pò di farina in una cocottina, unire un pò di acqua formando una pappetta e portarla con voi in doccia. Bagnatevi ed utilizzate la pappetta come un bagnoschiuma sfregandola su tutto il corpo. Non conservate la pappetta che avanzate, seccherebbe.


Lavarsi con la farina permette di non inquinare perché è completamente naturale e biodegradabile. Essendo le farine contenute in buste di carta il loro utilizzo fa si che diminuiscano i rifiuti (niente contenitori di plastica rigida da smaltire). I costi sono limitatissimi perché la farina, seppur bio, costa molto meno e rende molto di più.

Provateci e vi troverete soddisfatti...

giovedì 16 settembre 2010

MINI PIZZE VELOCI VELOCI




E' da giorni e giorni che voglio fare la pizza, che voglio giocare con la farina, impastare ed usare il mattarello. Il lavoro che ho ora ed i ritmi delle miei giornate non mi permettono la giusta serenità per attendere i tempi ed i piaceri della lievitazione. Così continuo a rimandare a data da destinarsi...

Qualche giorno fa, girovagando nel web, sono incappata in una ricetta per le pizze che indicava la dicitura SPEEDY. Pure la mia curiosità è stata altrettanto immediata! La trovate qui.
Splendide tutte le versioni che hanno proposto i vari blog, non volevo essere da meno in modo da presentare anche io qualcosa di buono ed allo stesso tempo bello da vedersi. Il frigo che piange lascia poco spazio a certi piacere ma soprattutto ne ha lasciato ben poco la fame che attanagliava il  mio stomaco (e quella era tanta, visto che, a causa della mia attuale e, diciamolo pure, eccessiva svampitaggine, nel pomeriggio lo stomaco non aveva ricevuto la sua razione di merenda che era rimasta in casa sul tavolo della cucina anziché venire con me in ufficio).
Così ho in qualche modo schiacciato in fretta e furia le pizzette con le mani, e le ho farcite, con altrettanta velocità utilizzando i resti delle cene settimanali (un pezzetto di cipolla, che era l'avanzo di un risotto - un pò di prosciutto cotto, che è stata la mia salvezza ieri quando altro non c'era di commestibile per una pranzo velocissimo - della passata di pomodoro, che perfortuna esisteva da una scorta abbondante fatta qualche mese fa - un pò di formaggio cremoso, rimasto dalla scorta di formaggi della scorsa settimana).

Il bello di tutto questo? Anche con poco mi son goduta il piacere di impastare, mi son tolta lo sfizio di mangiarmi delle gustose pizzette ed ho pure assecondato la mia voglia di un bel bicchiere di questa birretta (che era da tempo in dispensa in attesa di dissetarmi, la lasciavo per la giusta occasione).


MINI PIZZE VELOCI VELOCI

per l'impasto
100 gr di farina
100 gr di philadelphia
20 gr di burro chiarificato

per la farcitura
io ho messo un pò di tutto x' le ho fatte tutte differenti
capperi
formaggio grana
formaggio galbanino
cipolla
prosciutto cotto
passata di pomodori
pomodorini cigliegino
.....

Per l'impasto amalgamate in una terrina la farina con la philadelphia ed il burro. Lavorate bene e formate delle pizzette  (sta a voi la decidere la dimensione, io le ho fatte abbastanza grandi perché sapevo di mangiarle subito da sola). Stendetele su una pirofila coperta da carta da forno ed infornate in forno già caldo a 200° per circa 7 minuti.
Nel frattempo preparate le farciture e passato il tempo di cottura togliete la teglia e farcite velocemente tutte le pizzettine. Infornate nuovamente per altri 10 minuti.

martedì 14 settembre 2010

MARMELLATA DI PRUGNE ROSSE - ZENZERO - ANICE ed un consiglio per i rifiuti domestici


Mi era rimasta la marmellata di prugne rosse-zenzero-anice tra gli archivi del blog.
Stamane sono scesa in cantina a prendere un vasetto di marmellata per la colazione e tra i barattolini messi li in deposito ho visto questa. Mi son detta ma sta delizia è stata postata? Fruga in archivio e eccola li, pronta per andare online ma poi abbandonata a sé stessa.

Approfitto dell'occasione della marmellata fatta in casa per parlare di un argomento che mi sta a cuore: i rifiuti.
Da qualche mese mi documento sul blog di Stefano Montanari, un ricercatore che effettua studi sulle nanopatologie. Sul suo blog potrete trovare sia la sua biografia che alcuni articoli, inoltre vi è una sezione molto interessante "le vostre domande".
Ho prima scritto una mail a Montanari per avere informazioni in merito al riciclo o smaltimento dei contenitori dei cibi, ed in seguito ho acquistato il suo libro che tratta l'argomento: Rifiuto: riduco e riciclo.

Quando rientro dalla spesa, il compito che mi risulta più fastidioso è quello di sistemare il cibo in dispensa o nel frigo. Ogni volta raccolgo un sacchetto pieno di rifiuti, sono tutte le confezioni di carta, plastica o tetra pak. Tutta roba che non serve, ma che fa aumentare il lavoro degli inceneritori.
Così ho iniziato a girare per negozi cercando prodotti che venissero venduti con la minor quantità di imballaggi possibile (spesso a discapito del mio portafoglio... ridicolo!).

Ho notato che a volte uno stesso prodotto alimentare è offerto al consumatore in differenti confezioni: vetro, tetra pak, cartone, alluminio. Volendo effettuare il mio acquisto con consapevolezza ho scritto a Montanari chiedendogli quale tra questi materiali è meno nocivo sia durante la sua produzione che in seguito con la pratica dello smaltimento.
Ovviamente mi è stato risposto che il miglior contenitore è quello che si autoelimina (come il cono di un gelato) o quello biodegradabile. Se non si può optare né per il primo né per il secondo si deve andare verso quel materiale che più facilmente è riciclabile. Mi è stato spiegato che il tetra pak essendo formato da strati di differenti materiali è quello che offre meno possibilità di riciclo, cosa diversa è per il cartone che è riciclabile e per il vetro. Il riciclo deve partire però nelle nostre case.

Per le mie marmellatine non ho acquistato nemmeno un vasetto di vetro, con coscienza ho riutilizzato quelli delle passate, dei sottaceti, del miele, dei legumi.....
Dopo una bella lavata e una buona sterilizzata è come se i nostri vasetti fossero nuovi. E' un affronto alla natura gettare ciò che abbiamo in casa per andare ad aquistare vasetti nuovi.
Penso che noi casalighe abbiamo una responsabilità elevata, anzi elevatissima in termini di rifiuti e di inquinamento. Pensateci e provvedete anche voi.





MARMELLATA DI PRUGNE ROSSE - ZENZERO - ANICE - CON POCO ZUCCHERO
1 kg di prugne rosse (denocciolate)
150 gr di zucchero di canna grezzo
1 cucchiaino scarso di zenzero in polvere
mezzo cucchiaino scarso di anice stellato
1 cucchiaino di agar agar

Lavate bene le prugne e privatele del nocciolo. Tagliatele a pezzetti e versatele in una pentola (io nella macchina del pane che ha la funzione per la marmellata). Versatevi anche lo zucchero, l'anice e lo zenzero. Fate cuocere per circa un'oretta e 10 minuti prima unitevi l'agar agar (stemperato in un goccio d'acqua). Sterilizzate i barattoli in abbontande acqua bollente. riempiteli con la marmellata calda, chiudete ermeticamente e girateli al contrario lasciandoli così fino a che non siano freddi.

mercoledì 8 settembre 2010

GHEE


Quella che posto oggi è una ricetta semplice semplice.
Il mio primo approccio con il burro chiarificato (Ghee) avvenne più di un anno fa, precisamente nel giorno di Pasqua. Alzatami la mattina avevo deciso di preparare un bel dolce. Prendi una rivista e sfoglia le ricettine pasquali, prendi il ricettario e cerca qualcosa di stuzzicante, guarda qua e là tra i blog su internet e..... "ecco la ricetta che fa per me".
Preparo tutti gli ingredienti ed inizio ad assemblarli quando.... "mannaggia manca il burro".
Pasqua, vuol dire negozi tutti chiusi, la ricetta già iniziata nella sua preparazione, io che sono alle primissime armi con i dolci e non so minimamente fare variazioni, quindi... "e dove lo trovo ora il burro?".
I vicini di casa non c'erano, gli amici in paese erano pochissimi perché mi ero appena trasferita in quella città. Così, improvvisamente, si accende una lampadina (e qui la lampadina non è scritta a caso) : il negozio asiatico (non festeggiando la Pasqua erano aperti sicuramente)!
Li l'unico burro disponibile era liquido liquido. Dalla faccia straniata il negoziante ha subito capito che non sapevo che fosse. Ha preso il barattolo in mano e mi ha tranquillizzata raccontandomi quelle due nozioni base per illuminarmi (anche qui l'illuminazione non è scritta a caso).
La realizzazione del mio dolce alla fine è andata secondo le mie aspettative anche se il burro si versava e non si spalmava.
Ho cercato in seguito qualche informazione un pò più approfondita (qui, qui e qui) e, volenterosa di provare e cimentarmi sempre di più in cucina, lo preparai io stessa.

Ora in casa gira solo burro chiarificato fatto da me, ovvio :)  Il gusto è assai differente rispetto al normale burro, mi piace molto di più! Vi è anche la comodità che si conserva a lungo anche nella dispensa.
L'ho ripreparato l'altro giorno, ed ho pensato di postarlo.

Le foto che ho pubblicato mostrano il ghee caldo, appena travasato nel barattolo. L'altro è freddo ed ha iniziato la fase della solidificazione (anche se rimane comunque un pò liquido e non si compatta come il burro che tutti conosciamo).


GHEE
semplice burro -  non dev'essere salato ed è preferibile quello bio

Mettete il burro, nella quantità che preferite, in una terrina ampia. Accendete il forno a 150° e metteteci il burro per almeno 1 ora. Alla fine del tempo ripulite il burro dai residui con una schiumarola e travasatelo in un barattolo filtrandolo con garze a maglia fine (può capitare di doverlo filtrare più volte). Lasciatelo raffreddare e chiudetelo ermeticamente.



Colgo l'occasione per invitarvi a guardare in fondo alla home per visionare tutti i Give away ed i Contest a cui sto partecipando.

lunedì 6 settembre 2010

FOCACCIA ALL'UVA



Lo so, la focaccia all'uva si fa con l'uva fragola. Ho comprato dell'ottima uva bianca, dolce e senza semini, come potevo non utilizzarla a questo scopo?
Ho fnalmente rimesso le mani in pasta. Ne sono felice....



FOCACCIA ALL'UVA
400 gr di manitoba
4 cucchiaia di olio evo
zucchero di canna grezzo q.b.
500 gr di uva (fragola o altro)
10 gr circa di lievito
acqua q.b.

Sciogliete in un pò di acqua zuccherata il lievito. Setacciate in una terrina ampia la farina di manitoba. Unitevi 4 cucchiaia di zucchero e 4 di olio evo. Amalgamate bene e unite il lievito. Aggiungete un pò di acqua fino a che l'impasto non diviene giustamente malleabile. Formate una palla, coprite la terrina e lasciate riposare in un luogo tiepido fino a che l'impasto non sia raddoppiato (circa un'ora).
Stendete l'impasto formando un rettandolo, sopra una metà distribuite l'uva, lasciando i bordi liberi. Con la metà di pasta libera coprite la prima parte e chiudetene bene i bordi. Distribuite l'uva anche nello strato superiore, spolverizzate con lo zucchero e irrorate leggermente con dell'olio. 
Infornate a 180° per circa un ora.

mercoledì 1 settembre 2010

CROSTATINE AI MIRTILLI


E' da tantissimo tempo che voglio fare la crostata. Quella alla frutta fresca e la crema pasticcera è uno dei miei dolci preferiti. Da leccarmi i baffi!!
La pasta frolla mi crea non poca ansia... se fin'ora non ho ancora preparato questa bontà è proprio a causa della frolla, li mi blocco.
Una ricettina girava da tempo in casa (se non da anni), un foglietto stracciato da chissà quale rivista. L'altro giorno la voglia di dolci era alle stelle e pure la voglia di "far andar le mani". Così eccomi alle prese con la ricetta ma adeguata alla situazione, tante piccole crostatine e non una sola ma grande.
La base non è una frolla tradizionale, è stata creata con farina integrale e crusca. Diciamo che essendo delle crostatine piccole aiutandosi con i polpastrelli son riuscita bene a stenderle nello stampino, se fosse stato uno stampo di diametro dai 20 in sù non so come avrei fatto...



CROSTATINE AI MIRTILLI

per la pasta
150 gr di farina integrale
1 cucchiaia di crusca
40 gr di amido di mais
50 gr di zucchero di canna grezzo
50 gr di olio evo (ne metterei anche un pò meno)
1 cucchiaino abbondante di bicarbonato
1 cucchiaino di aceto di mele
1 pizzico di sale

per la farcitura
5 canestrini di mirtilli
4 cucchiaia di zucchero di canna grezzo
1 cucchiaio di limone
nocciole (facoltativo... ma sappiate che l'accostamento merita!)


Lavorate tutti gli ingredienti per l'impasto in una terrina e lasciare riposare una mezzoretta.
Lavare bene i mirtilli e metterli in un pentolino con lo zucchero ed il cucco di limone. Scaldare finch'é lo zucchero non si sia ben sciolto. Oliare ed infarinare alcuni stampini per le crostatine (a me ne sono usciti 8), riempirli con l'impasto schiacciandolo con le mani e farcirli con i mirtilli e le nocciole a pezzetti.
Infornare per circa 20 minuti a 180°