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mercoledì 19 dicembre 2012

MUFFIN o PANINI di LIEVITO MADRE?



Avevo del lievito madre appena rinfrescato e niente pane per la cena, ho pensato di fare dei panini semplici e veloci.
Ho unito il lievito con un pò di farina ed un goccio di acqua. Ho impastato bene e lasciato lievitare un'oretta coperto. Ho diviso il composto mettendone un pò in questo stampo per muffin, lasciato riposare ancora una ventina di minuti e cotto a 220° per circa 40 minuti, con una bacinella di acqua appoggiata nella parte basa del forno.


A proposito di Pasta Madre.... la "Comunità del Cibo Pasta Madre" sta organizzando il PASTA MADRE DAY per il giorno 2 febbraio 2013. Con la mia Banca del Tempo ci stiamo interessando per partecipare all'evento, la diffusione di pasta madre è importante ed ancora di più è il piacere di autoprodurre il pane da sé, è un bene stimolare la gente all'autoproduzione ed aiutarla con le istruzioni per iniziare!
Qui il link con tutte le informazioni.



 

sabato 15 dicembre 2012

KEFIR AL CAFFE'...




La mia colazione di oggi:
kefir con caffè al ginseng e qualche chicchetto di zucchero di canna
torta vegan di mele con farina di farro integrale

Buon w-e!

martedì 11 dicembre 2012

REGALINI AUTOPRODOTTI... POLVERE DI ARANCIA




Al GAS ho fatto un mega acquisto di arance, clementine, limoni e pompelmi. Una spremuta al giorno per me e per lui per due settimane non può fare che bene.
Il cestino dell'umido però si riempie in un attimo... Che peccato gettare delle bucce così belle!
 
Eccomi al terzo giorno alle prese con la pulizia della buccia. Una bella lavata prima della spremitura, l'eliminazione della pellicina interna, la suddivisione in pezzettoni e l'essiccatura al forno.
Poi una frullata e la setacciata.
I pezzi più grossi saranno utilizzati per le tisane (la tisana di scorzette di aracio è ottima come dopopasto)
La polverina fine verrà messa negli impasti di muffin e biscotti.
 
Se sia la polverina che le scorzette vengono messe in recipienti carini e decorati con bigliettini e nastrini (io lo devo ancora fare) possono essere utilizzati come splendidi doni.
 
Il profumo è deliziosissimo!!! Provare per credere!
 
 
Io ho preparato anche le scorzette di limone e la polvere di limone, ovviamente la stessa procedura può essere fatta con le bucce dei mandarini e dei pompelmi. Solo un accorgimento, solo frutta bio!!


un Sorriso...

lunedì 3 dicembre 2012

NUOVO UTILIZZO DI UNA CAMICIA...











Avevo in casa vecchie camice ed una l'ho tagliuzzata tutta e vi ho fatto molti fazzoletti. Ovviamente il tessuto dev'essere molto morbido, non vanno bene tutte.




 
Questo invece è lo splendido regalo ricevuto da una nuova amica Riciclona :D
Le avevo dato qualche vecchia camicia di Lui affinché la usasse per i suoi lavoretti (splendide creazioni che nascono da qualsiasi cosa) ed invece mi son vista donare un originalissimo grembiulino da cucina. Non lo trovate simpaticissimo?!?!

lunedì 26 novembre 2012

VERDURE AL FORNO CON CREMA DI KEFIR




Come vi ho anticipato alcuni post fa ho dei granuli di kefir con cui fare nuovi esperimenti.
I kefir mi sono stati spediti da una brava spacciatrice trovata su un gruppo di FB, KEFIR ITALIA, un gruppo che trovo molto serio a cui partecipano autoproduttori di kefir che spacciano granuli e consigli sull'utilizzo del kefir di latte vaccino, soia ed acqua.
Io ho ricevuto i miei granuli e subito dopo due giorni ho iniziato a consumare il mio kefir nelle merende del pomeriggio al posto dello yogurt abbinandolo a frutta fresca e secca frullati (ogni tanto uniti ad una spolverata di cannella in polvere o spirulina in polvere).
Questo w-e appena trascorso ho provato a fare una cremina per condire la verdura con il kefir di un giorno, temevo il risultato fosse un pò acido, come del resto lo è il kefir, così lo ho abbinato a delle fette di tofu e frullato il tutto, leggermente allungato con una spruzzata di latte di soia.
Risultato assai gradevole, ci siamo slappati la pirofila in men che non si dica :D


VERDURE AL FORNO CON CREMA DI KEFIR
verdure varie (per me zucca e broccolo romano di cui ho utilizzato anche le foglie esterne)
mezzo bicchiere di kefir
qualche fetta di tofu morbido
latte di soia q.b.
semi di sesamo
semi di girasole
semi di zucca
noce moscata
sale rosa
formaggio grana grattuggiato
pane grattuggiato

Cuocere le verdure al vapore tenendole croccanti. Disporle a strati alternandole in una pirofila da forno. In un recipiente alto versare il kefir, il tofu a fette, tutti i semi, un pò di noce moscata ed un pizzico di sale rosa. Con il minipinner frullare tutto creando una crema che poi dev'essere versata omogeneamente sulle verdure. Spolverare le verdure con il formaggio grattuggiato, con del pangrattato e con un pò di semi di sesamo.
Mettere in forno a 180° per una quindicina di minuti.

lunedì 19 novembre 2012

COMBATTERE UN DOLORE MUSCOLARE... CON I PRODOTTI DELLA CUCINA


 
 
Mi è ricapitato di recente di sentire lui che mi dice "fammi qualcosa di tuo" per un dolore muscolare.
Sottolineo sempre che io non sono professionista e quindi racconto solo quello che faccio io personalmente quando mi capita qualcosa del genere. Le tecniche di guaridione della naturopatia che i miei genitori hanno sempre applicato a me e che medici naturopati o omeopati negli anni ci hanno consigliato. Questo rimedio oltre che per dolori muscolari lo applico anche per il torcicollo.
 
Inizialmente prendo una pezza e la intingo bene di aceto di mele, ovviamente è meglio quello bio. Lo appoggio sulla zona dolente e strofino per bene. A questo punto cerco di scaldare la zona. Ultimamente mi sono fatta dai panetti di  tessuto conteneti abbondante sale grosso che scaldo nel microonde per qualche minuto, prima di avere questi mettevo il sale grosso a scaldare in una pentola di acciaio inox e poi lo riversavo in un tessuto ampio e facevo con esso un cuscinetto ben chiuso, in modo da non perdere grani di sale che possono scottare la pelle.
Questi panetti di sale li posiziono sulla parte del corpo dolente, sotto, a contatto con la pelle, lascio il tessuto intrinso di aceto. Tampono inizialmente, dato che il sale scotta assai all'inizio, e poi lascio il panetto adagiato sulla pelle. Fatto ripetutamente riesco in pochissimo tempo a togliere il dolore.
Non utilizzo alcun farmaco, mi concedo solo un unguento della meravigliosa arnica che friziono una volta che il sale è completamente raffreddato.
 
L'odore dell'aceto se ne va in un attimo, e poi quando non si sta bene o meglio arrivare subito alla soluzione del male e non fare tanto gli schizzinosi e soffermarsi agli odori!

Sorriso...

mercoledì 14 novembre 2012

ME NE SONO INVENTATA UN'ALTRA...

 
Ecco che cosa mi occupa il tempo da una settimana circa:
Granuli di kefir.
Sperimento un pò e poi ci risentiamo...
 

giovedì 8 novembre 2012

RAFFREDDORE E SPICCHIO DI AGLIO... ECCO QUI LA RELAZIONE



 
 
C'era chi cantava "basta un poco di zucchero..." mentre io canto "basta uno spicchio d'aglio...".
A tutti, in realtà i tutti con cui un pò più ho confidenza, vado a raccontare cosa faccio quando ho il raffreddore, sperando che facciano altrettanto pure loro e che non si prendano innutili farmaci. Qui forse qualcuno in più dei tutti a cui io sono abituata a raccontare potrebbe mettersi a leggere, ma è il meno male, sono abituata alle figuracce ed accetto di affontare pure questa. La figuraccia non consiste negli ingredienti che utilizzo in caso di raffreddore ma nel modo :D
 
Quindi...
quando ho un raffreddore, di quelli del tipo "liquido", prendo uno spicchio di aglio, lo divido a metà con le unghie e ne metto una metà all'interno di una narice. Lo lascio, starnuti permettendo, qualche minuto. L'aglio mi permette di disinfettare tutto il cavo nasale. Una volta tolto prendo l'altra metà e la metto nella narice opposta e, sempre sternuti permettendo, la lascio altri minutini.
Quando racconto questo metodo qualcuno mi prende per pazza, altri lo provano immediatamente, sta di fatto che questa era una ricetta di naturopatia consigliatami anni ed anni fa da un iridologo omeopata da cui mi curavo, oramai in pensione da parecchio tempo. Io sono sempre stata soggetta a raffreddori ed ho sempre utilizzato questo metodo.
Ovviamente il raffreddore per guarire completamente deve fare il suo corso ma posso assicurare che dopo la pratica dell'aglio ci si sente meglio. Tenete presente che è un antisettico ed un antibatterico.
 
Inoltre l'aglio, ovviamente uno spicchio integro, lo faccio bollire in un pò di latte (in casa ho difficilmente il latte vaccino quindi utilizzo il latte vegetale) che poi, dopo aver tolto lo spicchio ed aver messo un pò di miele, mi bevo bello bollente.
 
 

lunedì 5 novembre 2012

BANCA DEL TEMPO...MIA ALLEATA


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
La scelta della mia famiglia, io e Lui, è ben chiara sia da quando abbiamo iniziato a frequentarci circa sei anni fà: ci si stacca dalle famiglie di origine completamente. Una cosa siamo noi, io e Lui, ed una cosa sono le nostre famiglie di origine.
Benché stiamo bene con i rispettivi genitori o suoceri (la mia ovviamente molto più frequentata perché è in Lombardia mentre la sua in Puglia) la nostra idea di vita è ben precisa. Questo comporta una libertà totale, ma ovviamente anche molte difficoltà, sopprattutto se ci si confronta con tutti i nostri amici che hanno le loro famiglie sempre alle spalle a far da tampone ed aiuto per ogni minima cosa.
Quando parliamo con qualcuno e diciamo che non frequentiamo spesso i nostri genitori tutti pensano a chissà quale lite possa averci divisi o a chissà quale astio ci tenga lontani. In realtà la scelta mia e di Lui di staccarci dalla famiglia di origine non deriva da alcun trauma infantile non elaborato ma da una chiara convinzione che una coppia è tale solo quando non ha membri che sono ancora prima figli che compagni.
Proprio per questo motivo io e lui abbiamo scelto di vivere lontani da entrambi, i miei a circa 100 km i suoi a ben 800 km.

Il mio concetto di famiglia è molto più esteso rispetto a quello della maggior parte della gente che oggi mi circonda e con cui parlo di questo argomento.
La mia famiglia, vista in esteso, ora sono tutti quegli amici che vivono con noi parti della giornata, della settimana o del mese. Sono gli amici che ogni tanto frequentiamo. La gente che, in modo un pò più intimo della sola conoscenza, ci stanno attorno. Io avverto la vita in questo modo, ma spesso mi rendo conto che, essendo loro avvolti, avvinghiati, nelle loro famiglie di origine, tanto spazio per sentirsi parte di una famiglia allargata non ne hanno...

Qui il discorso potrebbe estendersi all'inverosimile, ed io a volte son capace di andare fuori tema e dilungarmi pure all'infinito, ma in realtà ho scritto queste informazioni sul mio modo di vedere la famiglia per introdurre una cosa ben precisa: l'importanza della Banca Del Tempo nella mia vita.

Essere soli, anche nei casi in cui la solitudine è una scelta, permette e facilità l'avvicinamento agli altri, altri intesi come sconosciuti che possono divenire gente conosciuta con cui relazionarsi per cose semplici o importanti.

Io, che sono nota da coloro che realmente ben mi conoscono come colei che non ha mai equilibrio e che passa dal nero al bianco non riconoscendo il valore del grigio, tanto necessito spazi di solitudine per avere una libertà totale del mio essere (l'unico che fino ad oggi riesce a stare nella mia libertà e solitudine è proprio solo Lui) in contrapposizione a questo sento a volte il bisogno di tornare ad essere parte di un mondo ben preciso, di un luogo definito, di un gruppo. E' per questo che ho cercato il gruppo di cui far parte, che però mi lasciasse i miei spiragli ampi di assoluta libertà.

Non è facile trovare il proprio gruppo, perché o di un gruppo ti senti veramente una parte o altrimenti tutto è asettico ed a nulla ti serve intimamente farne parte.
Alcuni anni fà mi sono ricodata di aver sentito parlare di BANCA DEL TEMPO.
Avevo proprio del tempo a disposizione e volevo conoscere gente, così ho iniziato ad informarmi in merito alle Banche esistenti sul mio territorio.

Lasciando perdere tutto il mio percorso ed arrivando al fatto concreto mi sono iscritta ed ho iniziato a frequentarla. Prima una Banca appena nata nel paesino bergamasco in cui vivevo, e poi, in seguito al mio trasloco nel varesotto, in una ben formata da anni ed ben organizzata che mi vede anche oggi membro.

Ad oggi ancora tantissime persone non conoscono l'esistenza delle BDT e non sanno del valore che queste possono avere all'interno delle singole famiglie o delle comunità.
Ogni membro di una BDT offre le proprie capacità ed i propri saperi gratuitamente a tutti gli altri membri che ne richiedono la prestazione. La gratuità è totale ed è la caratteristica base delle BDT. Le prestazioni vengono ripagate con assegni che indicano il numero delle ore ricevute come prestazione, questi assegni vengono contabilizzati all'interno della Banca al solo fine di avere una chiara situazione sui movimenti che la Banca va creando al suo interno. Il beneficiario della prestazione non è obbligato in alcun modo a restituire alcun favore al suo benefattore, a meno che non vi sia una richiesta specifica che può soddisfare, che ne abbia il tempo e la voglia di farlo.
Nelle BDT tutto viene fatto con volontà, senza obbligo alcuno.
C'è chi ofre ore di Baby-sitting, di taglio e cucito, traduzioni in varie lingue, trasporto ovunque, interventi elettrici-idraulici-di giardinaggio, sistemazione hardware e software, preparazioni culinarie, consigli di svariato genere, massaggi.... di tutto e di più. In alcuni casi vi sono anche forme di baratto di oggetti, o almeno questo risultano facilitati, ma non sono una caratteristica intrinseca delle BDT.
All'atto dell'iscrizione un membro dichiara sia cosa OFFRE alla BDT, cioè quali sono i suoi sapere o le sue capacità che mette a disposizione agli altri membri, ed eventualmente cosa CERCA.
 
Durante le ultime vacanze estive io ho chiesto che un membro si occupasse del mio orto sul balcone, se non avessi avuto la BDT non avrei avuto alcuna possibilità per le mie piante, invece sono tornata dopo 2 settimane e mezzo ed ho trovato tutte le mie pianticelle vive che risplendevano grazie alle cure loro offerte da un socia. In gruppo abbiamo seguito un corso di pronto soccorso tenuto da uno dei membri. Inoltre avevo necessità di un aiuto di taglio e cucito ed un'altra socia si è subito resa disponibile. Queste sono solo alcune delle prestazioni offertemi.
 
Ad oggi, con la voglia di tanti di decrescere, di sentirsi parte di una comunità e di creare una forma di mutuo soccorso per sostenzare alle necessità famigliari o dei singoli penso che la BDT possa fare la differenza.
Nonostante questo le BDT non sono molto popolate, sono stati scritti libri ed opuscoli, fatte conferenze in merito per comprendere come si possa, in un periodo simile di necessità comune, non appoggiarsi alle possibilità che una Banca offre. In alcuni casi penso che la motivazione sia  perché non sono ancora tanto conosciute, ma noto che anche dopo la dovuta pubblicità nulla cambia. Io stessa le ho pubblicizzate innumerevoli volte con le persone, poche che siano, che ho iniziato a conoscere nella zona dove vivo ora, nessun iscritto, ed è tutta gente che va dai 20 ai 40 anni, gente dinamica che potrebbe avere tanto da una Banca e pure dare tanto.
Altri motivi possono essere legati all'insicurezza che può derivare da gente sconosciuta (che in realtà alla seconda riunione diviene conosciuta).
O forse dato dal fatto che quando una cosa non la si paga non sembra abbia valore. E pure questa opzione a mio parere, con la mentalità di oggi, può avere gran valore effettivo!
Nonostante le innumerevoli volte in cui ho detto alle mie conoscenze che l'orlo che hanno dovuto pagare alla sarta lo avrebbero potuto avere gratis dalla BDT nulla cambia (ovviamente non tutte le BDT hanno delle sarte iscritte, ma tante massaie sanno rifare gli orli quindi un'iscritta che lo sappia fare c'è sempre).

La mia BDT si incontra in riunione due volte al mese. E' un buon motivo per tenere vive le richieste, per conoscere meglio gli altri membri e soprattutto i nuovi iscritti, per pianificare le azioni comuni, i progetti, i corsi... La BDT è un gruppo vivo.
 
Quindi, a conclusione di tutto, vi consiglio di informarvi in merito alle BDT della vostra zona, troverete uno scrigno magico pieno di valori fatti a posta per voi, ed in cui pure voi potrete immergevi aumentandone la ricchezza.

un Sorriso...

venerdì 2 novembre 2012

MUFFIN CIOCCOLATO E PERE...SOFFICISSIMAMENTE VEGAN




Apro il mese di novembre con un dolce.
Nel frattempo mi sto dedicando ad altre autoproduzioni che presto vi posterò.
A tutti un Sorriso... dolce dolce...



MUFFIN CIOCCOLATO E PERE
300 gr farina rimacinata
80 gr di fruttosio (io li preferisco non troppo dolci)
1 bustina di lievito
2 cucchiaia di cioccolato amaro in polvere
mezzo bicchiere scarso di olio evo
1 bicchiere abbondante di latte di soia (io vado sempre ad occhio, sono circa 1 bicchiere e mezzo)
2 pere tagliate a pezzettoni


In una bacinella ampia mescolare farina, fruttosio, lievito e cioccolato. Unirvi l'olio ed il latte e amalgamare molto bene. Alla fine aggiungere le pere tagliate a pezzetti.
Versare tutto il composto in stampini da muffin ed infornare a 180° per circa 30 minuti.




Lei è Sissi, la nuova cucciolina che vive con i miei genitori :D

lunedì 29 ottobre 2012

LATTE DI RISO...SEMPLICE DA FARE



Per il latte di riso io preferisco utilizzare il riso integrale, con questo prima di tutto il latte mi piace di più e il riso che rimane è facile riutilizzarlo (qui un esempio di riutilizzo). Ovviamente già che lo preparate utilizzate il riso bio.
Per quanto riguarda il dolcificante ho utilizzato più volte lo sciroppo d'acero o il malto d'orzo, il primo secondo i miei gusti, a prescindere dalla quantità che si utilizza, rende troppo dolciastro il latte mentre il secondo... ammetto che non l'ho ancora capito, non dolcifica abbastanza per me. Ora sto utilizzando lo zucchero di canna aromatizzato alla vaniglia, ne basta veramente poco, ma trovate voi la vostra giusta quantità.
Io bevo questo latte sempre in abbinata al latte di soia, da solo non mi soddisfa completamente quello autoprodotto, con un poco di latte di soia cambia completamente il gusto.
La motivazione che mi ha spinta a produrre da me il latte di riso è in primis la semplicità e facilità rispetto a quello di soia. Il latte di riso commerciale è poi molto più costoso rispetto alla produzione domestica. Inoltre mi interessa poter cambiare e sostituire, non in toto ho già detto ma comunque abbondantemente, il latte di soia di cui continuo a leggere consigli per limitarsi nella sua consumazione causa rischio allergie. Saranno sicuramente più di 20 anni che consumo latte di soia e solo ora vengo a sapere di eventuali allergie per eccessi di consumo, così ogni tanto cerco l'alternativa.



LATTE DI RISO
150 gr di riso integrale
2 l. di acqua naturale + eventuale altra acqua bollente
dolcificante

Lavate il riso e versatelo in una pentola con 2 litri di acqua. Portate a leggero bollore e quando il riso è quasi cotto frullatelo con un minipinner. Lasciate ancora qualche minuto e poi versate in una bacinella filtrando tutto il riso, qualora fosse troppo denso potreste aggiungere ancora acqua bollente per diluire leggermente. Invasate in bottiglie sterilizzate ed unite il tipo di dolcificante che preferite, ne basta poco di tutto.

venerdì 26 ottobre 2012

FETTINE DI TOFU AUTOPRODOTTO IMPANATO




Ancora tofu :)
Mentre il tofu utilizzato per il pranzo con i miei genitori lo avevo servito impanato e con la polenta, questo l'ho abbinato ad una semplice insalatina e pane di farina di canapa e semola rimacinata sfornato la sera prima.


PER L'IMPANATURA
nocciole tritate
pangrattato
curcuma e pepe (l'abbinata fa molto bene, il pepe permette alla curcuma di agire - parola di Ciro Vestita)
sale aromatizzato alle spezie
latte di soia
olio evo

Se il tofu è autoprodotto sicuramente sarà conservato in acqua e sarà già bello bagnato, altrimenti, dopo averlo tagliato a fette, bagnarlo nel latte vegetale ed immergere ogni fetta nell'impanatura data dal mix di tutti gli altri ingredienti mescolati tra loro.
Versare un pò di olio evo in una pentola ed adagiarvi le fettine impanate. Soffriggere ogni lato e poi servire.

mercoledì 24 ottobre 2012

SUCCO DI FRUTTA AUTOPRODUZIONE PER UNA BUONA SCORTA




 
Io faccio tutti i giorni merenda a casa. Spesso frullatoni multivitaminici in cui mi sbizzarrisco con le abbinate in base alle voglie ed alle necessità.
Lui in questo periodo rientra dal lavoro la sera all'ora di cena quindi la schisceta deve prevedere tutto ciò che serve per la giornata. Io sono convintissima che il cibo sia fondamentale per la nostra salute e quindi mi impegno affinché durante la settimana si mangi entrambi in modo sano anche al lavoro.
 
Nella nostra schisceta metto sempre un muffin (che sforno tutti i sabati e che surgelo per averne di  freschi ogni giorno), il pranzo (che è diverso tutti i giorni a seconda di quello che ho disponibile la sera prima da preparare) e qualcosa per la merenda solo per lui riuscendo io a farla a casa (solitamente frutta secca con un frutto fresco o yogurt). Per me c'è sempre anche una tisana calda, io nei periodi freddi bevo litri e litri di tisane, mentre per lui acqua. Ho pensato più volte di preparare per Lui anche un centrifugato ma so che gli effetti sono benefici se vengono bevuti al momento, e né io né lui il centrifugato non possiamo prepararlo se non che la sera prima (siamo sempre di fretta la mattina).
 
Alcuni giorni fa nello splendido blog di Naturalmente Felice ho trovato questa ricetta. E' ottima per chi ha tanta frutta da consumare velocemente, ma pure per noi che non abbiamo il tempo durante la settimana di preparare centrifugati di frutta.
Così questi ultimi sabati mi son messa di impegno per preparare anche questo. Non so se riuscirò a mantenere anche questo impegno ogni sabato, ma fatto di tanto in tanto ne vale sicuramente la pena.
E' ovviamente più economico rispetto ai succhi di frutta bio che spesso hanno prezzi alti, e poi non si producono imballaggi innutili!!!!
Io ho chiesto ad un amico, che beve spesso succo di limone imbottigliato, se mi mette da parte un buon numero di queste bottigliette di vetro in modo da poter conservare tutto il nostro succo diviso in mono porzioni :D
 
Il procedimento è semplicissimo: basta preparare il succo centrifugando la frutta (per me in questo periodo vi sono mele e pere), riversarlo in una pentola e scaldarlo per qualche minuto. Nel frattempo si lavano bene le bottigliette, le si sterilizzano in abbontante acqua bollente per alcuni minuti. Si riempiono con il succo caldo, richiudono bene e rimettono nell'acqua bollente per altri 20 minuti circa per una buona ultima sterilizzazione e lasciano raffreddare sempre nell'acqua. Si conservano sia a temperatura ambiente che ne frigorifero.
Io non ho mai aggiunto zucchero, se volete potete metterne un pò. Invece se risulta troppo denso basta allungare, durante la cottura, con un pò di acqua calda.

Agitate bene prima di consumarlo.
 
E' tutto semplice da fare, basta solo un pò di tempo a disposizione e la voglia di fare qualcosa per star bene ...




Mi hanno appena accolta nel gruppo Minimalisti, vi consiglio di andare a dare una sbirciata, son certa troverete cose interessanti!
 
un Sorriso...
 

lunedì 22 ottobre 2012

TOFU AUTOPRODOTTO



Due domeniche fa ho avuto a pranzo i miei genitori. Evento annuale!!!!
Abito in provincia di Varese da tre anni circa, tranne un periodo di alcuni mesi di dovuto ritorno bergamasco, ed in tutto i miei genitori ci hanno fatto visita 3 volte, compresa l'ultima domenica, in sintesi due pranzi ed una merenda. Quindi un evento di particolare importanza!!
Come già vi ho anticipato in questo post ho voluto preparare un pranzo tutto vegan. Il piatto forte sarebbe stato tofu impanato con la polenta. Da brava bergamasca la polenta non poteva mancare :D
La settimana prima io e Lui abbiamo provato per l'ennesima volta a preparare il tofu, ma questa volta servendoci nel nigari e non del limone. Finalmente il tofu è uscito!!!! Era ora!!! Abbiamo gettato tanto di quel latte di soia per le nostre prove che ormai non ci speravo più. Invece con il nigari è molto più facile prepararlo, ed almeno si è sicuri che esca :)
 
Io l'ho tenuto in frigo in acqua e sale per un giorno e mezzo, la domenica l'ho tagliato a fettone e l'ho immerso in una impanatura di mandorle-pangrattato-curcuma-pepe-sale e poi soffritto.
Ammetto che i miei commensali non sono stati estremamente entusiasti per la scelta del pranzo, diciamo che una lasagnetta con il ragù sarebbe stata più apprezzata, benché i miei non siano gran consumatori di carne..., ma forse nemmeno estremamente amanti del vegano, anche se ottimi consumatori di frutta e verdura.
 
Io l'ho apprezzato tantissimo! Che vi posso dire? I miei gusti rispecchiano chiaramente più le pietanze vegetariane-vegane. Mi sarei mangiata da sola tutte le fette se avessi potuto!
 
Con 500 gr di soia secca ho realizzato più di  400 gr di tofu ed una marea, ma veramente tanta, okara con cui ho fatto più di 800 gr di gnocchi, una marea di polpette di ogni tipo (che riempiono il freezer) e la cremina di cui al post precedente, una vera delizia!
 
Il tofu era molto più morbido di quello che sono solita acquistare, sinceramente quello che acquisto spesso mi sembra quasi plastico. Devo dire che il risultato mi è piaciuto di più rispetto a quello industriale.
E' un procedimento molto semplice ma un pò elaborato e prende molto tempo. Per questo motivo non potrò realizzarlo spesso come vorrei. Chissà mai che prima o poi mi venga donata la macchina per il latte vegetale! Io ci provo sempre, chissà mai che Lui passi di qui e legga ;D
 

Eccovi la ricetta:

TOFU AUTOPRODOTTO
500 gr di soia
5 lt di acqua naturale
16 gr di nigari
termometro da cucina
sale (per l'acqua di conservazione)


In primis si prepara come sempre il latte di soia.
Ammollare per tutta una notte la soia in abbondante acqua.
Sciacquare la soia ammollata e versarla in un pentolone capiente, unitevi 5 lt di acqua naturale.
Iniziare la cottura. Non appena l'acqua inizia a bollicchiare spegnere il fuoco. A questo punto si deve frullare la soia con la sua acqua, io ho messo un pò per volta il composto in una bacinella ed ho utilizzato il minipimer, che trovo molto pratico.
Nel frattempo si deve prendere una bacinella ampia, mettervi sopra, ben fisso affinché non cada, un colino grande con all'interno un tessuto di cotone ben pulito.
Quando risulta tutto ben omogeneo si versa il composto dentro al tessuto che filtra il tutto. Facendo attenzione a non scottarsi si strizza il tessuto.
 All'interno del tessuto vi sarà l'okara. Tutto il liquido è il latte di soia.
Prendere il latte di soia e metterlo nuovamente in una padella. Iniziare a scaldarlo ma non farlo andare oltre i 90°. Spegnere la fiamma ed attendere qualche minuto.
Versare il nigari in un goccio di acqua tiepida per farlo sciogliere, riversare l'acqua facendo un cerchio nel pentolone piano piano. Si vedrà la reazione e la trasformazione del latte in caglio immediatamente. Con un cucchiaio di legno delicatamente girare il latte, almeno 5 giri delicati. Coprire ed attendere 10 minuti circa.
Nel frattempo preparare uno stampino per il tofu (io ho utilizzato una vaschetta del gelato tutta da noi bucherellata con un chiodo), mettere all'interno un tessuto di cotone fine che possa avvolgere bene il tofu.
Aiutandovi con una schiumarola portate tutto il caglio all'interno del tessuto contenuto nello stampino.
Con i lembi del tessuto ricoprite il tofu. Poggiare sopra il tofu qualcosa di pesante in modo da fargli perdere tutto il liquido per circa 30 minuti.
Trascorso il tempo necessario liberare il tofu sia dallo stampo che dal tessuto ed adagiarlo in una ciotola con acqua salata.
Riporre il tofu in frigorifero e consumarlo nel giro di pochi giorni.
 

mercoledì 17 ottobre 2012

LIEVITO MADRE E MACCHINA DEL PANE: ABBINAMENTO POSSIBILE!


E' tornato il lievito madre!!! E' festa grande!!!
Così, inaspettatamente, senza tanta organizzazione e tanti preparativi ecco rientrare nella mia cucina il tanto amato lievito!
Parlando, o meglio scrivendo via mail, ad un membro della mia Banca del Tempo rapidi pensieri e consigli in merito al suo nuovo lievito madre, ho buttato la proposta, data la sua difficoltà di utilizzare tutto il suo lievito rinfrescato, di prenderne un giorno un pò io. Detto fatto, alla prima occasione, prima serata di riunione del  gruppo, mi ritrovo innanzi un bel vasetto contenente il mio nuovo lievito bollicinoso.
Felicissma di ospitarlo tra le mura di casa mia!
Sarà un'impresa tenerlo vivo ora! Come più volte ho detto lavoro tutta la giornata, i post in cui si parla di lievito madre sono stati fatti in un periodo in cui io ero una felice casalinga, ed un conto è rientrare la sera ed azionare la macchina del pane con il lievito secco già pronto, un'altro conto è pensare che la sera prima devi "dar da mangiare", come dice il mio carissimo amico Nicola, al lievito, ed il giorno dopo provvedere ad impastare, lasciar lievitare, ri-impastare, ri-lasciar lievitare, cuocere. Direi che non è proprio la stassa cosa!
 
La prima cosa che ho fatto una volta a casa con il mio barattolino prezioso è stato recuperare le mie istruzioni per rinfrescarlo. Qui, proprio quelle fornitemi da Nicola alcuni anni fà.
In seguito ho subito cercato istruzioni valide per panificare con la macchina del pane. Qui.
 
Una volta trovato ciò che mi serviva mi son detta "perché no?!?! Fino a che dura, dura!!!" :D
 
La sera del rinfresco, giorno prima della panificazione, ho preparato tutti gli ingredienti necessari per la panificazione già divisi in differenti contenitori. La mattina seguente mi sono svegliata solo 10 minuti prima del mio solito ed ho pesato il lievito ben lievitato durante la notte e messo tutti gli ingredienti già pronti nel cestello della macchina del pane. Ho azionato la funzione impastatrice per circa 15 minuti, il tempo della mia colazione, spento tutto e lasciato li a lievitare con tutta la pazienza che voleva. Io nel frattempo sono andata al lavoro per le mie 8 ore, più mezza per andare e tornare, (faccio il continuato). Una volta rientrata a casa ho visto una favolosa lievitazione :D Bellooooo!!!
Ho nuovamente azionato la macchina con la funzione impastatrice per 2/3 minuti. A questo punto ho nuovamente scollegato la macchina e lasciato riposare il mio impasto. Saranno passare altre tre ore.
Quando la lievitazione ha permesso di vedere una bella pagnotta alta ho azionato la funzione cottura che dura poco più di un'ora. Ho sfornato questo bel pane, un pò acidulo ma gustosissimo, bello asciutto al suo interno e con una crosta croccante esternamente.
 

Vi lascio gli ingredienti:
600 gr. di farina rimacinata (io sono fissata con questa! potete fare anche 400 gr di farina 0 e 200 gr di altre farine)
300 gr di lievito madre
350 gr di acqua
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di zucchero.



 
 

lunedì 15 ottobre 2012

CREMINA DI OKARA






La scorsa domenica abbiamo avuto per pranzo i miei genitori, evento annuale che merita particolare attenzione. Ho voluto per l'occasione preparare per loro un pranzo un pò diverso, tutto vegan.
Il piatto forte sarebbe stato: polenta con il tofu (quest'ultimo da me autoprodotto, che fortunatamente sono riuscita a preparare dopo tante prove andate a male - posterò presto la ricetta).
 
Con la quantità ultra abbonante di okara risultata dalla preparazione del Tofu ho realizzato di tutto sia per il nostro pranzo domenicale che non.
In primis dei gnocchetti, come questi, conditi con una crema di cavolfiore, che hanno fatto da primo piatto domenicale. Poi le solite polpette, alcune delle quali riempiono ancora il freezer. Alcune così, altre così ed altre con nuovi tipi di condimenti ma sempre sullo stesso stile.
Infine la crema che ho utilizzato per le friselline dell'antipasto, e che mi sto mangiando con qualsiasi altra cosa perché la continuo a rifare data la bontà.

Nelle friselline della foto vi è il condimento della cremina di okara in abbinata ai germogli di alfa alfa, che non mancano mai in casa. Altre friselle le ho condite con un goccio di olio ed ho lasciato ai miei ospiti la possibilità di mettervi solo la cremina o di mettere solo i germogli o ancora i pomodirini (gli ultimi regalatimi dalle mie piantine sul balcone). Sale dell'himalaya o sale con le spezie e pepe a portata di mano. Un prosecco e l'aperitivo per il mio pranzo vegan è bello che fatto.


CREMINA DI OKARA le mie quantità erano ad occhio
okara (per me circa 5 cucchiaia)
sale verde (con tutti i miei odori polverizzati)
olio evo (2/3 cucchiaia)
latte di riso (avevo quello appena fatto, altrimenti di soia)
prezzemolo secco (circa 1 cucchiaio)
limone (succo di 1 limone)

Ho messo tutto in un frullatore prima tutti gli ingredienti secchi ed azionato alla massima potenza, poi emulsionato insieme quelli liquidi. Andate ad occhio ed in base a come volete la consistenza finale.
Mettete tutto in una cocottina e lasciate un pò, almeno un'oretta, nel frigo per farlo ben addensare. Utilizzatela spalmandola sul pane, o aggiungendola a qualsiasi tipo di secondo. Io l'ho spalmata pure sulla polenta, slurp!




lunedì 8 ottobre 2012

GLI AVANZI DEL LATTE DI RISO TRASFORMATI IN POLPETTE




Alcuni anni fà ho vissuto per alcuni mesi a Londra (no, l'inglese non lo so ancora - un pò causa della mia testa dura, un pò del fatto che nella famiglia in cui vivevo dovevo parlare sempre in italiano).
Sta di fatto che la mamma delle bimbe presso cui vivevo proprio in quei mesi stava frequentando un corso di naturopatia. Ogni due settimane, dopo la giornata di corso, se ne tornava a casa con qualche novità. Io ero curiosa di tutto, tutto mi piaceva, a tutto davo ragione (pure all'urinoterapia... ma questa è un'altra storia).

Durante quel periodo ricordo che mi diceva che il latte di riso ed il riso di scarto del latte facevano molto bene. Io bevevo latte di soia già da molti anni, ma non ero solita comprare quello di riso. Lei mi raccontò di come realizzarlo, ed io amante già a quei tempi dell'auto arrangiarsi lo feci un bel pò di volte. Del latte in sé non ricordo molto, ricordo soprattutto la pappettina di riso, sempre riso bianco e non integrale che si sfaldava completamente, che consumavo mescolata ad abbondante sciroppo d'acero. Ora non so se riuscirei più a mangiare quella pappetta così molliccia e pazzescamente dolciastra. Non so come facevo a mangiarmela, i gusti con gli anni cambiano veramente!

Di recente preparo spesso il latte di riso (prima o poi farò un post in merito con le semplicissime istruzioni), che per colazione mischio sempre ad un pò di latte di soia che mi permette un gusto più intenso. Per il riso che rimane, ora sempre di tipo integrale e quindi assai più compatto rispetto a quello londinese, cerco delle alternative perché mi spiace veramente tanto gettarlo! A volte lo metto in forno spalmato sulla teglia foderata a tipo sfoglia ed utilizzato come croccante su cui spalmare la marmellata la mattina a colazione (idea che ho preso da Stefy), altre volte invece lo impasto e ci faccio delle polpette. Opzione pratica e pure gustosa. Ma ora quante polpette che ho nel freezer, tra okara di soia e riso!!!! :D
Per alcune settimane ho il pranzo assicurato!

Se qualcuno avesse altre idee per utilizzare il riso di scarto del latte mi lasci le sue idee.... servonoooooo!!!!





AVANZI DEL LATTE DI RISO: LE POLPETTE.
tutto il riso di avanzo dalla praparazione del latte
spirulina essicata e triturata
sale aromatizzato alle erbe (permette di insaporire bene le polpette, che altrimenti sarebbero tremendamente insipide, senza però eccedere con il sale)
pane grattuggiato
mandole polverizzate
curcuma
pepe
olio evo
limone

 
Prima di tutto mettere il riso per qualche ora in frigo, in modo che si solidifichi abbastanza.
Poi versarlo in una bacinella ampia ed unirvi tutti gli ingredienti. Mescolare bene. Formare delle polpette. In un piatto fondo mescolare bene il pane grattuggiato con della polvere di mandorle, un pò di curcuma ed una spolverata di pepe. Immergervi le polpette, se non abbastanza bagnate prima immerse in un pò di latte di riso, ed impanarle bene.
Versare in una pentola bassa dell'olio evo e soffriggerle o friggerle completamente. Mettetele nel piatto, tamponate prima con un tessuto per togliere l'eccosso di olio, e spruzzate con mooooolto limone. Una vera goduria!
 

giovedì 4 ottobre 2012

LE SPUGNETTE PER STRUCCARSI...FAI DA ME




 
Lo scorso giugno, in una festa di paese della zona, tra le varie bancarelle bio-birra artigianale-bomboniere..., quelle che di solito si trovano qua e là, ne ho trovata una che vendeva oli essenziali, cremine varie, luffa a volonta eeeeeeee delle spugnettine tutte colorate che avevano un bigliettino pinzato sopra con scritto "spugnette levatrucco".  Le guardo bene e riconosco lo stesso materiale delle mie spugnette in microfibra per la pulizia della casa. Ma dai?!?!
Erano ben fatte, a forma di mini guantino, e pure con un prezzo abbordabile, se non ricordo male si aggiravano intorno alle 5 o 6 euro.
Ho guardato Lui ed ho detto "ho trovato un'altra cosa da fare!" :D
Non si smette assolutamente mai di imparare!!!! Da buona e saggia tifosa e sostenitrice dell'autoproduzione me le sono fatte e non le ho comprate, con 2 euro si compra una spugna in microfibra grande e si realizzano così molte spugnettine per struccarsi piccole. Come dice ogni tanto mia madre un pò scherzando, ma anche un pò non scherzando, "ma come faremo a fare andare avanti l'economia se ci facciamo tutto da soli?". La mia risposta è "a quella del paese non devo pensarci io, io penso a quella di casa mia" (oltre al fatto che in questo caso vi è anche il mio piacere di "arrangiarmi").
Così ho comprato una spugna nuova e via di tagliuzzi vari e cuciture. Lo ammetto, non sono carine come quelle dalla bancarella, sono anche più piccole, ma sinceramente per il mio tipo di trucco (mascara nero, con l'aggiunta di matita interno occhi per le feste speciali, ed in inverno fard sulle guance per dare almeno un pò di colore al mio viso pallidissimo) vanno più che mai bene. Per di più l'altro ieri una socia della mia banca del tempo mi ha aiutata a realizzarne alcune e, nonostante la loro semplicità, sono molto più gradevoli, e meno rozze, delle mie prime prove. Quindi approvate!
Alcune le ho già donate alle amiche, a quanto pare sono soddisfatte anche loro.

Cosa offre una spugnetta simile rispetto al dischetto di cotone? Ovviamente dà il piacere di avere "zero inquinamento"!!! La mia spugnetta la utilizzo tutti i giorni dalla fine di giugno ed è ancora bella integra. Se non avessi avuto una spugnetta lavabile avrei consumato almeno un dischetto di cotone al giorno, ed in 3 mesi sono tanti i dischetti risparmiati alla discarica ed a fine anno pure soldini risparmiati alle mie tasche!
Dopo averla utilizzata basta lavarla bene con il sapone di marsiglia e torna nuova e pronta per il giorno dopo.
La spugnetta autoprodotta non da assolutmente fastidio agli occhi. Nonostante quella dell'occhio sia una zona molto delicata, la spugnetta, non essendo rigida come altre in commercio che avevo provato prima e subito scartato, non irrita o gratta troppo la pelle morbida della palpebra.
Inoltre mi permette di utilizzare come struccante solo l'olio di mandorle dolci, con il dischetto di cotone non riuscivo a togliere bene il mascara se utilizzavo questo olio, mi si impiastricciava tutto l'occhio che restava nero ed abbondantemente oleoso. Ora mi basta un pochino di olio di mandorle dolci ed il mascara se ne va completamente.
 
 
Come dice quello: "basta poco... che ce vò!"
un Sorriso...

martedì 2 ottobre 2012

FINOCCHI CRUDI



Questa estate, durante le nostre vacanze salentine, abbiamo quasi sempre cenato a casa. La maggior parte delle cene era organizzata velocemente con la verdura che trovavamo in un negozietto locale.
Io adoro mangiare cose fresche e semplici, soprattutto in estate.
I finocchi andavano alla grande. Una bella lavata, un taglio abbastanza sottile, un pizzico di sale, un filo di olio e noci spezzettate. Niete di più semplice, pratico e gustoso!

In abbinataa pomodori e cetrioli affettati. Tutti conditi con sale e olio e qualche fettina di formaggio. Avevamo trovato anche una caciotta da favola. Ed io adoro i formaggi!!!!! Un pezzo di pane, una birretta fresca e la cena era servita :D






mercoledì 26 settembre 2012

AVANZI DI CIBO? QUENELLE CON GLI AVANZI DEL RISO

 
 
Sto migliorando, ma non sono ancora al top. Quando devo preparare i primi, soprattutto riso-orzo-farro... vado sempre ad occhio (o a bicchiere). Il rischio è sempre cucinare abbondantemente o troppo in modo scarso.
 
Questa  volta ho fin troppo abbondato. La sera ho preparato il pranzo che consumiamo entrambi al lavoro e mi son resa conto che avrebbe potuto pranzare con noi pure un'altra persona.
E' da inizio mese che ho preso con estrema accuratezza l'impegno di NON GETTARE ALCUN ALIMENTO. Compro poco e solo quello che realmente so che posso cucinare, in modo da non avere alcun avanzo che poi diviene rifiuto.
Così la sera, pronta per preparare il pranzo del giorno dopo, ho pensato immediatamente al mio riso e lenticchie avanzato così in modo abbondante.
Ho messo tutto in una ampia bacinella, ho unito un uovo, un pò di spezie, qualche fogliolina di odori tagliuzzata al momento, un cucchiaio di farina ed amalgamato il tutto.
Per fare più velocemente mi son servita di due cucchiai e ho realizzato così delle quenelle compatte, infarinate leggermente e soffritte in un filo di olio.
Per la curiosità abbiamo provato subito a mangiarci due quenelle la sera a cena, mentre le altre le abbiamo fatte raffreddare e consumate per il pranzo del giorno dopo :D
Devo dire molto più gustose fredde.

lunedì 24 settembre 2012

SEMPLICE ACQUA... .... MA GUSTOSISSIMA



 
Durante l'estate ho deciso di non utilizzare la caraffa con i filtri per depurare l'acqua e di bere direttamente l'acqua del rubinetto. Il motivo principale che mi ha spinto verso questa scelta è aver saputo che nel paese dove vivo ora l'acqua è buona (dove vivevo prima non lo era affatto e lì l'utilizzo della brocca filtrante era indispensabile). Quindi perché non berla direttamente?!?!
Alla fine del mese di utilizzo i filtri dell'acqua non so mai dove buttarli, il mio comune non ne fa una raccolta differenziata che io sappia, ed è un gran peccato avere ogni mese altri rifiuti sapendo che all'acqua del mio rubinetto non servirebbe il filtro. Così ho dismesso la grande brocca con tutto il marchingegno dei filtri e l'ho sostituita con una molto semplice che avevo già in casa. Di volta in volta l'acqua la si mette direttamente nel bicchiere o, dato che lo consigliano spesso, la si mette in una brocca a "decantare" :D
Ho utilizzato per buona parte dell'estate aromatizzare l'acqua con limone e salvia, cosa che ho scoperto piacere molto ad alcuni miei ospiti che me la richiedevano non appena entrati in casa. Qui.
Ora gironzolando tra il web, forse in uno dei blog che seguo spesso, forse in un articolo di qualche quotidiano online che parla di nutrizione, forse su qualche link che mi è arrivato dalle amiche via mail... non so proprio dove ho letto di un nuovo consiglio per insaporire l'acqua.
Se qualcuno riconosce in qusto post la sua ricetta me lo dica immediatamente che la taggo con un link.
Qualche giorno dopo aver letto l'articolo ho provato a prepararlo.
La prima prova è stata raccapriccevole.
Ma ora vi spiego di che si tratta.
E' di estrema facilità!
Dovete solamente prendere dell'acqua minerale e metterla in una brocca. All'interno aggiungete della frutta matura (a vostro piacere) tagliata a pezzettoni e schiacciata un poco per farne uscire il succo. Potete mettere anche degli odori come la menta. Tutto ciò che volete. Lasciate macerare per una mezzoretta, o anche più, in base ai vostri gusti e poi filtrate prima di bere. (Non gettate la frutta ma utilizzatela per fare delle torte o dei muffin, deponetela nel freezer in un sacchettino).
La prima volta ho utilizzato l'uva. Ed il gusto non mi è piaciuto proprio. Sarà stato il tipo di uva, non sò!
La seconda volta, e per molte altre ancora, la pesca. Buona, veramente una buona soluzione!
In base al tempo di permanenza della frutta nell'acqua risulta più o meno saporita. Ma sempre gradevolissima.
Provate, è di estrema facilità e praticità :D

un Sorriso a tutti...

giovedì 13 settembre 2012

LA MIA MERENDA DI OGGI... BANANA E CANNELLA



 
La cannella ha un profumo che adoro ed un gusto che apprezzo tantissimo. Tuttavia non riesco spesso ad utilizzarla nelle mie preparazioni perché a Lui non piace molto, quindi il suo utilizzo è sempre limitato.
E' un grande aiuto per noi donne, ci aiuta in caso di problemi mestruali, è un favoloso antiossidante, abbassa il colesterolo ed i trigliceridi nel sangue...
Da quando sono tornata dalle vacanze la utilizzo tantissimo nelle mie merende.
Solitamente la abbino allo yogurt e alla frutta secca. Oggi lo yogurt è da preparare e così ho sperimentato abbinandola alla banana...
YYYUUPPYYYY UUUUHHHH
UNA DELIZIA DELIZIOSISSSSSSIMA.... Non avrei mai pensato! Ero alquanto scettica ma ho comunque voluto provarla.
Come al mio solito estremamente semplice da preparare.
 
Nella foto vi è anche la mia orchidea che dopo un anno travagliato in cui aveva perso tutte le foglie sta iniziando a rimprendersi :D
 
 
FRULLATO DI BANANA E CANNELLA
1 banana
latte di soia
2 noci
2 mandorle
2 nocciole
1 cucchiaino assai abbondante di cannella
 
Mettere tutti gli ingredienti nel frullatore e frullare bene fino a che la frutta secca sia sminuzzata bene. Gustare!!!

mercoledì 5 settembre 2012

POLPETTE DI OKARA



Ho rifatto le polpette con l'okara derivante dal latte di soia, questa volta ho seguito la ricetta di Erbaviola. Veramente gustose!!!!
Vi consilgio di sbirciare direttamente la sua ricetta, qui. Io non ho utilizzato il curry ed al suo posto ho messo un pò di curcuma e i semi di papavero. Basta abbinarle con un pò di verdura e la cena è servita!
 
un Sorriso...
 
 

martedì 4 settembre 2012

LA SCOPERTA DELLA BIBIOTECA PER IL MIO DOWNSHIFTING


immagine presa dal web


Nel mio personalissimo percorso di Downshifting sto imparando a fare una cosa: non comprare libri. Il che non significa affatto non leggere!
Ammetto che entrare nelle librerie mi piacia tantissimo, sfogliare i libri nuovi, tastarli con le mani, curiosare le copertine (le copertine, quanto sono attraenti e fondamentali!!!!).
Nel tempo ho pure imparato ad annusarli! Anni fà sentii in un'intervista Leonardo Pieraccioni che si dichiarava annusatore di libri; in base all'odore, piacevole o meno, effettuava i suoi acquisti. Il regista toscano diceva che vi erano intere collane da cui si teneva alla larga perché di cattivo odore. Ho provato per curiosità, ora mi piace farlo; ammetto che l'odore per me migliore trovo che sia soprattutto quello dei libri vecchi.
Alla fin fine nelle librerie acquisto raramente, i commessi non mi guardano di buon occhio dopo che sono stata mezz'ore a far passare tutti i libri di mio interesse e me ne esco a mani vuote. Solitamente memorizzo il titolo e poi lo cerco in quei due siti internet di mio riferimento e faccio acquisti lì. Per lo più acquisti di 3 o 4 libri per volta in modo da non pagare le spese di spedizione.
Da quando siamo nella casa nuova la nostra biblioteca è costretta in scatoloni in cantina. Abbiamo tenuto in casa pochissimi libri causa il ridotto spazio a disposizione. I miei manuali per la cucina e per il fai da te domestico sono tenuti come oracoli di non sola venerazione in un angolo tutto loro, come pure i libri e manuali importanti per Lui; tutti gli altri sono accatastati uno sull'altro e rinchiusi in scatoloni che formano pile che vanno dal pavimento al soffitto. Sebbene siano divisi per argomento o genere e vi sia l'indicazione su ogni scatolone del contenuto è come se non fossero più a disposizione, troppo il fastidio di dover smontare tutte le pile per poi riassettare il tutto nuovamente.
Per di più da novembre (data del cambio di casa) ad oggi gli spazi tenuti vuoti in casa per eventuali nuovi libri sono già coperti tutti.
Così mi son trovata innanzi ad un dato di fatto: sto occupando spazio e l'utilizzo per quello spazio è fin troppo lungo rispetto all'utilizzo della cosa.
Vi sono alcuni libri, manuali in primis, che dopo la lettura iniziale ne meritano altre o anche semplici consulti sporadici, ad altri libri si dedica solitamente solo una lettura e poi li si abbandona sugli scaffali di casa. Si, li consiglio e presto agli altri, ma poi tornano lì a far capolino nella mini libreria ed occupano spazio (o peggio ancora, vengono abbandonati in cantina, e chi si è letto si è letto!).
Mi son fatta, dopo il pensiero iniziale, pure due conti. Mi son chiesta: il prezzo di ogni libro come potrei risparmiarlo? Dove trovo libri gratis e di ogni genere?
La risposta è ovvia: in biblioteca.
Mia madre ha letto libri e libri ed ancora libri presi in biblioteca. Quando ero piccola ci andava spessissimo. Io ne avrò presi 3 o 4 in tutta la mia vita, ovviamente senza considerare quelli per lo studio.
Adoro il libro nuovo, la sua freschezza ed il suo poterlo maneggiare come voglio essendo solo mio, ma soprattutto adoro esserne poprietaria e gestirlo in totale libertà (sono solita ripiegarli a metà per agevolarmi la lettura anche da sdraiata, sottolinerali, scriverci appunti, indicare nella prima pagina l'anno di lettura...). Vi è stato un periodo in cui mi recavo spesso una libreria di Bergamo che vendeva solo libri usati. Ne ho acquistati un bel pò. Il prezzo era ridotto, il libro diveniva totalmente mio, ma i titoli erano quelli che erano, compravo ciò che c'era ma difficilmente ciò che cercavo.
La soluzione della bibioteca è stato un passo avanti per me. Condividere una cosa con gli altri, rispettandone la forma e le tempisteche di impropriazione, quindi anche di lettura è parte di un percorso di downshifting.
 
E' già il secondo mese che di sabato mattina io e Lui ci rechiamo nella bibioteca della nostra città alla ricerca di libri per la lettura.
Tra manuali, libri ma pure film (che si possono tenere per almeno una settimana) direi che il risparmio in termini economici è stato notevole. In soli due mesei, tra una cosa e l'altra abbiamo già risparmiato più di €. 100,00, ed abbiamo tenuto libero lo spazio nella nostra casa.
 
Sia chiaro, ciò non vuol dire che non comprerò più libri, ma che sceglierò con maggior attenzione quali comprare.
Vi è chi in biblioteca si reca da sempre e per loro nulla di strano vi è nel mio agire ma direi che per me è un ottimo risultato ed una nuova lezione imparata.
 
Ora gli E-book potrebbero sostituire in pieno tutti i miei problemi. Ci ho provato. Ma sarà che tutto il giorno per motivi di lavoro, oltre che di piacere, sono innanzi ad uno schermo, sarà che non odorano di nulla, sarà che mi ci serve del tempo per potermi abbituare... per ora non trovo piacere nel leggerli. Magari sarà un nuovo futuro passo in avanti... per ora mi godo la biblioteca.

lunedì 3 settembre 2012

BARCHETTE DI MELANZANE AL FORNO





Ogni volta che vado da mia suocera mi porto a casa una nuova ricetta.
La primissima volta imparai a fare le orecchiette. La volta dopo scoprii i troccoli. Questa volta le barchette di melanzana.
A detta di mamma Anna è uno dei piatti più apprezzati dal mio Lui. In realtà ho dei dubbi in merito, ma dato che a me le sue barchette son piaciute un sacco ho subito preso l'idea e l'ho riprodotta immediatamente una volta tornata nella mia cara cucina.
 
E' estremamente semplice, io varie volte ho preparato le melanzane ripiene ma utilizzando il pangrattato e frullando tanto il ripieno mi trovaVo con un ripieno molto denso.
 
 
 
BARCHETTE DI MELANZANE AL FORNO
melanzane di piccole dimensioni (più piccole sono più gustose diventano)
mollica di pane
prezzemolo fresco (mia suoera ne consumerà chili e chili all'anno)
olio evo
sale
mozzarella o formaggi alla soia per chi vuole una ricetta vegan
sugo a dadini
 
 
Lavare bene le melanzane e tagliarle a metà. Svuotarle un pò del contenuto. Tagliuzzare molto grossolanamente abbondante mollica di pane e quanto scavato dalle melanzane, unirvi un pò di sale e un filo di olio oltre che il prezzemolo fresco tritato. Riempire le melanzane con il composto.
Copriele con dei pezzetti di mozzarella o formaggio di soia e ricoprire nuovamente il tutto con il sugo di pomodoro.
Consiglio di metterle in forno la sera prima e consumarle fredde il giorno dopo o leggermente scaldate. Sono una vera delizia.

venerdì 31 agosto 2012

CAFFE' FRESCO




Oggi è arrivato il brutto tempo. Devo dire: perfortuna perché c'era troppa siccità e da fin troppo tempo non pioveva. Mi tocca dire: peccato perché è arrivato in un attimo il freddo. E pensare che fio a ieri giravo con con la canotta, mentre ora vorrei avere addosso pure i calzini!!!
 
Posto ugualmente questa semplicissima ricetta che ho iniziato ad apprezzare nei caldissimi pomeriggi di questo agosto e che ha caratterizzato la nostra estate.
Un caffè di orzo e ginseng lievemente dolcificato e frullato con abbondante ghiaccio.
Ottimo rispeglio dopo il riposino pomeridiano.

mercoledì 29 agosto 2012

FARE DEL BENE AI NOSTRI OCCHI...


foto presa qui

 

La nostra vista è importantissima, io ci sto molto attenta. A detta dell'ultimo oculista, visto due anni fà, la mia è pari a 12/10 e ne sono assai fiera. Non sopporto gli occhiali e non è solo una questione estetica, anche quelli da sole mi fanno venire il mal di testa, tanto è che nei giorni in cui il sole è eccessivo li utilizzo mettendoli e togliendoli in continuiazione ed il tipo di lente che compro è della tonalità più chiara.

La prima cosa a cui pongo attenzione è la quantità e qualità della luce dell'ambiente in cui vivo per più ore, casa o lavoro. Da compagna di un progettista della luce ho trovato subito facile comprendere ed appricare le regole necessarie per otterene negli ambienti la luce giusta per la nostra vita e vista. Ogni volta che mi trovo in un nuovo ambiente lavorativo immediatamente chiedo consiglio al mio professionista su come posizionare una lampade da tavolo e che modifiche apportare al monitor del pc per poter non affaticare i miei occhi. Nonostante casa nostra, essendo noi in affitto, non sia stata progettata al meglio dal punto di vista dell'illuminazione, Lui ha provveduto ad apportare modifiche in ogni camera per vivere al meglio l'ambiente con la giusta luce. A volte non ci vuole molto, bastano solo alcuni accorgimenti mirati.

Ma la vista non la si preserva solo vivendo in un abmbiente correttamente illiminato. Vi sono anche degli esercizi che ai nostri occhi fanno benissimo e che vi consiglio assolutamente!

La prima la scoprii tanti anni fà quando mio padre comprò il libro del PALMING.
Sapete di che si tratta?
Di una semplicissima tecnica di rilassamento per gli occhi.
E' facile da fare e fa tanto bene ai nostri occhi ed alla nostra vista.
Vi rimando a questo link per avere tutte le istruzioni per applicarla al meglio e per comprendere di cosa si tratti e perché fa così bene.

 

Si possono acquistare qui
 

 
Un'altra cosa che io faccio spesso per esercitare i miei occhi a tenersi in forma è l'utilizzo degli OCCHIALI A RETICOLATO.
Sono buffa quando leggo  con questi occhiali e se guardate il video capirete il perché.
A volte li utilizzavo anche nelle ore di studio in bibioteca, non mi interesssava la curiosità che creavo nei passanti o negli altri lettori, io proteggevo i miei occhi :D
Il prezzo non lo ricordo bene, sono passati un bel pò di anni da quando li ho acquistati, se non erro si aggirava intorno ai € 60.
 


Qui troverete altre informazioni.


Vi consiglio di informarvi in merito a queste tecniche, di rilassarvi ogni tanto con il Palming e di fare attenzione a non sforzare troppo la vostra vista con abbagli eccessivi di luce o estrema riduzione di luce.