Questo periodo per me è alquanto incasinato. Chi mi conosce sostiene che non è una novità :-)
Sto organizzando il 4° trasloco in 3 anni. Da pazzi!!! Non completo perché fino a che non trovo lavoro nella città dove devo recarmi sarò in equilibrio tra due case. E neppure definitivo perché la casa dove sto portando tutte le mie cose sarà per noi fino a dicembre, stiamo già cercandone un'altra.
Fino ad ora nella nuova casa ci stavano tutte le mie cose e pure tutte le cose di Lui. Due case che si uniscono. Non vi dico quanti doppioni!!!
Durante i traslochi, e soprattutto nell'atto della sistemazione della casa mi rendo conto quanto siamo oggi tutti figli del consumismo. Pazzesco! pure nauseante direi!
Dopo alcune considerazioni io e Lui abbiamo deciso di prendere in affitto una casa molto più piccola rispetto a dove viviamo ora. Per due persone può bastare una casa modesta nelle dimensioni (l'unica cosa che mi piacerebbe avere è un pezzetto di terra per fare un piccolo orto -speriamo!!!). Il problema è che abbiamo veramente ma veramente tantissime cose.
Io mentalmente nel tempo mi sto avvicinando sempre di più alla considerazione dell'essenziale. A mio parere tante cose nella vita ci appesantiscono solamente, ci zavorrano, non ci danno e lasciano spazio. Sento sempre più il bisogno di buttare il passato per lasciare spazio solo a ciò che è indispensabile. Avverto la necessità di liberare, di pulire, ma soprattutto di dare il giusto valore alle cose.
Visto che anche Lui è della mia stessa idea abbiamo, da qualche settimana, iniziato il piacevole, ma faticoso, atto di selezione.
La scelta viene fatta in modo preciso. L'oggetto o l'indumento da tenere deve avere la caratteristica di essere essenziale e di esse utilizzato più volte nell'arco dell'anno. Per quanto riguarda gli accessori della cucina vanno privilegiati i robot multifunzione agli altri che hanno un solo utilizzo, oltre che considerarne la praticità e la dimensione.
La maggior parte della merce la portiamo al mercatino dell'usato (che da due favolose opportunità: guadagnare due soldi e non inquinare con eccessivi rifiuti dando la possibilità agli oggetti o indumenti da noi scartati di avere una nuova vita). Credetemi, è una bella soddisfazione!!!!
Ovviamente questa scelta comporta anche maggior attenzione per gli acquisti che d'ora in poi faremo.
Più procedo nell'operazione pulizia e più mi rendo conto quanto siamo malati di consumismo. Basta andare a fare la spesa in un grande magazzino per rendersi conto della spinta interiore che abbiamo per l'acquisto. Anche girando nei mercatini dell'usato, quando si porta la merce per la vendita, si avverte l'impulso dell'acquisto. Questo vale non solo per gli oggetti e gli indumenti, anche per gli alimenti!
Gironzolando tra le pagine di internet mi sono ritrovata tra le parole di molte che stanno facendo pulizia come la sottoscritta. Ho scoperto che questa azione viene definita Decluttering.
Qui potete trovare varie informazioni su questo modo di vivere nell'essenziale: il minimalismo.
Qui, Qui (ascoltate anche i video in fondo alla pagina) e qui alcuni libri, che non ho ancora letto, ma che farò perché mi sembrano utili.
Penso che tornare all'autoproduzione, all'eliminazione degli sprechi, alla natura sia l'unica strada per una bella vita. Noto che il design che prediligo sempre più è quello che nasce dal riciclo. Ciò che mi attrae è il sano, il leggero, il naturale. Sono ormai ben 4 anni che non mi tingo i capelli, e di fili bianchi ne ho un buon numero nonostante i miei 34 anni. Lo smalto lo sto utilizzando come trucco per le feste importanti, mi sono resa conto che le mie unghie lunghe sono belle ed eleganti anche al naturale, l'importante è che siano ben curate. Le maschere per il viso sono sempre più il risultato di pozioni che nascono dal mio frigo piuttosto che cofanetti comprati al super o in profumeria. Mi piace essere sempre più me stessa piuttosto che ciò che il mondo richiede di essere ad una donna.
Ieri ho notato nel frigo una bustina di lievito aperta e pure delle banane fin troppo mature. Ecco cosa ne è uscito:
MUFFIN BANANA E LIMONE
250 gr di farina 0
2 cucchiaini di lievito per dolci
1 cucchiaino di bicarbonato
120 gr di zucchero di canna grezzo
250 gr di yogurt naturale
1 uovo
80 ml di olio evo
1 limone e mezzo (solo il succo)
2 banane mature
latte di soia q.b.
In una terrina amalgamate la farina con il lievito ed il bicarbonato. A parte emulsionate l'uovo con lo zucchero. Unite i due composti ed aggiungete lo yogurt e l'olio evo. Aggiungete anche il succo dei limoni (se il composto è ancora duro unite un pò di latte). Tagliate a pezzetti le banane ed unitele amalgamando bene.
Riempite dodici stampini da muffin ed infornate a 180° per circa 30 minuti.
Bella idea i muffins banana e limone: domani quasi quasi li provo...
RispondiEliminaciao Sorriso hai preso una bella direzione e ti vedo molto convinta, hai ragione, siamo vittime del consumismo da tutte le parti che andiamo compriamo anche quello che non ci servirebbe, mi piacciono i mercatini come sai e compro sempre qualcosa, c'e' bisogno anche di gente che compra, non per tirare l'acqua al mio mulino, poi ci ritrova con un sacco di cose che non sai dove mettere, sono daccordo, iniziero' anch'io ad essere piu' consapevole degli acquisti grazie, anche il fatto dei traslochi diventa un incubo se hai troppa roba, gia' vedi che unendovi in 2 avanzano le cose, ti auguro di trovare la casetta dei tuoi sogni.)
RispondiEliminaGrazie per la ricettina carina e golosina, complimenti per tutto baci rosa buona domenica.)
3 traslochi così ravvicinati .. argh non li posso neppure immaginare! La giusta carica sono questi muffin per affrontare gli scatoloni ... in bocca al lupo!
RispondiEliminaCondivido appieno il tuo post e lo attuo per quel che posso... riciclo anche l'acqua per lo scarico del bagno... dovremmo fare tutti di più per rimettere a posto forse nemmeno la metà dei danni che abbiamo fatto col consumismo!
RispondiEliminaUn abbraccio!