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lunedì 27 giugno 2011

TRA LE CALLE DI VENEZIA CON L'ARTE CONTEMPORANEA

VENEZIA
Ogni due anni vi è "l'obbligo" di fare una gita a Venezia, l'arte contemporanea fa sosta là costringendomi ad andare a gironzolare tra le calle ed i basamenti.
La cosa direi proprio che non mi dispiace! Solo la stanchezza, data dai continui e rapidi spostamenti e dalla calura, eviterei volentieri. :-)





Venezia è sempre la stessa: una città unica.
Ad essere sincera non è la città che preferisco, ma ammetto che è molto attraente, non per altro è condierata una delle più belle ed affascinanti città. 
Apprezzo particolarmente le strette viuzze, i piccoli ponti, i negozietti mignon, il panorama e soprattutto adoro l'accento veneto!!!
Meno adorabili sono i prezzi... troppo spesso da pazzi!





Durante una breve sosta, tra una fotografia comica e l'altra, un signore si è avvicinato per fare due parole. Aveva voglia di compagnia.
"Un veneziano DOC, nato, cresciuto e residente ancora oggi a Venezia." Si è presentato con tutta questa definizione. Io ho trovato strano che sottolineasse la cosa ma poi ho capito dal suo racconto il motivo. Sapevo che Venezia si sta spopolando ma pensavo che la situazione non fosse grave tanto quanto questo veneziano ha più volte sottolineato. A causa degli elevatissimi prezzi delle case tutti i veneziani si stanno trasferendo a Mestre lasciando mezza vuota la città lagunare. Solo il turismo la fa rivivere giornalmente.
Un gran peccato.

Anche se devo ammettere che io a Venezia non avrei piacere a viverci, e questo per puro motivo di scomodità negli spostamenti. Penso che solo un veneziano sappia bene apprezzare la sua città e sappia adeguatamente cogliere a pieno tutte le sue particolarità, pure l'acqua alta.
Quindi se proprio i veneziani, che sanno ben capire e convivere con la propria città se ne vanno....







Una particolarità che è bello sapere: intorno al 400 circa Venezia era ancora una laguna che si è popolata con tutta quella gente che scappava prima dagli Unni e poi da i Longobardi. Era ricca di caccia e pesca e per questo la gente si fermò li ma non aveva la possibilità di avere acqua potabile, tanto che agli inizi veniva utilizzata l'acqua piovana (ora con opportune tubazioni arriva l'acqua dalla terra ferma).

















LA BIENNALE DI ARTE CONTEMPORANEA

Ogni anno faccio una marea di fotografie alle opere che vedo e che mi colpiscono particolarmente. Quest'anno sono stata molto scarsa. :(
Posso affermare che di questa edizione non avrò molti ricordi delle opere...
ma per forza!!!

James Turrel
La sua opera è tutta da vivere, e ne vale come sempre la pena!!!




Urs Fischer



padiglione Inghilterra
Bello gironzolare tra le stanze e gli ambienti ricreati da questo artista. Pure il senso soffocante dovuto dalla calura e gli odori di calce e polvere hanno il loro lato travolgente ed appassionante.



padiglione Cina


mercoledì 22 giugno 2011

POLPO IN UMIDO



Poco tempo fa avevo raccontato in un post una lunga storia in merito al pesce ed a quello che avevo scoperto degli allevamenti. Il lunghissimo post è rimasto online mezza giornata ma poi, a causa di un problema di blogspot che ha coinvolto molti bloggher, è sparito completamente dal mio blog. Non c'è stato verso di recuperarlo :(
Non sto a riscrivere nuovamente tutto. Lascio solo due parole in merito alla mia scoperta.

Ho sentito il racconto di un conoscente che qualche anno fa andò a trovare un amico allevatore di trote. Non descrivo ora tutti i particolari del suo racconto, sappiate solo che da quando lui è uscito da quel posto non è più assolutamente riuscito a mangiare pesce di allevamento. A quanto racconta son passati più di 5 anni. Quindi niente branzini, trote, orate o salmoni a meno che non abbiano vissuto in completa libertà.
Oltre che bombardarli di tutto ciò che in un mese li trasforma da microscopici pesciolini a pesci di importante pezzatura, vengono anche riempiti di antibiotici per diminuire la possibilità di contagio delle malattie. Inoltre le vasche vengono talmente riempite che l'ossigeno contenuto nell'acqua non basta e devono così ossigenarla artificialmente. Lascio perdere di commentare il loro cibo.
Io, tanto quanto il mio conoscente, non sono più riuscita a comprare pesce di allevamento.
By by orate, branzini e trote allevate....
Il pesce che ora trovo a prezzo modico e di cui son certa sia un pescato libero è vario: vi sono il polpo, le sardine, lo sgombro, la trinca, i calamari...
C'è sempre e comunque da sbizzarrirsi!!! :)

Oggi ho cucinato il polpo in umido....

POLPO IN UMIDO
1 polpo
1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla
passata di pomodoro
peperoncino
foglie di alloro
timo fresco
olio evo
sale
pepe


Riempite una padella di acqua. Pulite e tagliate a pezzettoni la carota, la cipolla ed il sedano e buttateli nell'acqua con qualche chicco di pepe e una foglia di alloro. Versatevi il vostro polpo (che dev'essere completamente coperto dall'acqua) e fate cuocere a fuoco lento. Per capire se il polpo è pronto basta infilzarlo con una forchetta, se questa entra facilmente è ben cotto. Ora lasciatelo raffreddare nella sua acqua di cottura (con questa operazione permetterete al vostro polpo di rimanere bello morbido una volta freddo).
Non appena freddato lavatelo sotto l'acqua corrente al fine di togliergli tutta la pelle (la parte scura che lo ricopre). Tagliatelo a pezzettoni.
Prendete una pentola (io ho riesumato dalla cantina la mia pentola di coccio, mi sembrava l'occasione giusta :) ), mettete sul fondo un filo di olio evo, due foglioline di alloro ed il polpo a pezzi. Fare rosolare per qualche minuto il vostro polpo e versate nella pentola la passata di pomodoro, il timo fresco, un pò di peperoncino, salate, pepate e chiudete con il coperchio.
Lasciate cuocere a fuoco lento per circa  20 minuti.
Nel frattempo fate abbrustolire qualche fetta di pane. Servite caldo con il pane ed un filo leggero di olio.

mercoledì 15 giugno 2011

PASTICCIO DI AMARANTO ALLE VERDURE



 
Quando ero piccola ricordo che spessissimo la sera convivevo con un continuo mal di testa. Non era eccessivamente forte, era direi abbastanza lieve ma assai frequente. Dopo ripetute volte che i miei genitori mi hanno portata dal medico di base per avere spiegazioni in merito questo si è deciso a farmi fare una marea di esami. Il risultato è stato: anemia. Fortunatamente non anemia mediterranea, ma una fortissima anemia.
Premettendo che l'alimentazione che c'era in casa dei miei genitori era completa, a quei tempi anche loro non mangiavano molta carne ma un pò ne mangiavano, ho iniziato a mangiar carne con una frequenza maggiore e ad assumere i soliti integratori di ferro (vere bombe). Ricordo ancora che dopo 3 mesi di cura i livelli del ferro erano a mala pena nella norma.
Un pò più grande, intorno ai 22 anni, ho per volontà di cambiamento iniziato a fare variazione alimentari, ed ho mantenuto questa nuova dieta fissa per tre anni. Mi sono organizzata un pò in modo "fai da te" ma con alcuni consigli da parte di un iridologo che ai tempi mi seguiva. Consumavo pochissimo pesce ed assolutamente niente carne, ma in cambio mangiavo tanti legumi. Mi facevo uno o due mesi all'anno mangiando mele riempite di chiodi (che aiutano con il ferro) ed ogni mattina mangiavo un rosso d'uovo sbattuto con melassa, fieno greco ed una noce. Senza alcun supporto di integratori farmaceutici io non ero più anemica.
L'anemia comunque continua a tornare negli anni ed io con una certa frequenza faccio i vari esami del sangue.
Due anni fa ho dovuto cambiare medico di base e i soliti esami li ho portati in visione al nuovo medico.
E che ho scoperto, dopo una semplice e veloce visione da parte del nuovo medico? Che ho la Sindrome di Gilbert (info qui e qui). Dopo anni a correr dietro a sto ferro ed a chiedere consiglio qua e là su come fare.. eccoti la spiegazione.... (roba da pazzi!!!!).
Non è niente di grave, è una patologia benigna. L'unica cosa è il problema della bilirubina che fa i dispetti ai globuli rossi, vi lascio ai link per le informazioni adeguate.
A quanto ho capito è una sindrome che non viene spesso tenuta in considerazione. Il bombardarmi di ferro per farmi alzare i valori, con una Sindrome di Gilbert, a quanto pare non è servito proprio a nulla perché il fegato si prende il ferro che vuole ed il resto lo rilascia immediatamente.
Quindi sappiate che vi può essere anche questa tra le varie possibili cause di una vostra anemia.

L'alimentazione adeguata è sempre la miglior ricetta medica. E' proprio vera la frase "siamo cià che mangiamo"!!!
Ho scoperto di recente l'Amaranto (qui), ed ho scoperto che è ricco di proteine, di calcio, fosforo, manganesio e pure di ferro. Un'altra cosa che fa per me mi son detta!
Non trovo però con facilità ricette che lo utilizzano, solitamente lo cucino in abbinata al farro. L'altro giorno ho voluto seguire la ricetta che è pubblicata sulla confezione che ho comprato. Come sempre un pò variata in base a ciò che il frigorifero mi offriva, ma direi essere stata azzeccata.
E' la ricetta di oggi.



PASTICCIO DI AMARANTO ALLE VERDURE
amaranto
acqua
sale
pepe
zucchine (o qualsiasi tipo di verdura abbiate in casa)
cipolle
aglio
olio evo
passata di pomodoro
formaggio morbido di soia


Mettete l'amaranto in un setaccio fine e lavatelo sotto l'acqua corrente. In una padella versate dell'acqua e l'amaranto (seguite le istruzioni della confezione per le giuste quantità). Salate ed accendete il fuoco. Lasciate cuocere a fiamma bassa per circa 25 minuti dopo di che spegnete la fiamma e lasciate riposare per almeno 5 minuti.
Nel frattempo in una pentola versate un filo di olio, l'aglio (che poi toglierete) e le cipolle e zucchine tagliate grossolanamente. Fate cuocere con un goccio d'acqua e poca passata di pomodoro. Salate e pepate a piacere. Quasi a fine cottura, quando sono ancora leggermente durette le zucchine spegnete e lasciate riposare.
Prendete una pirofila e cospargetela di olio. Sul fondo della pirofila mettete uno strato compatto di amaranto (aiutatevi nello stenderlo bagnando mani e cucchiaio con dell'aqua fredda), utilizzate circa la metà dell'amaranto cotto. Riempite poi con uno strato di verdura e formaggio a pezzetti. Infine coprite con il tutto con il restante amaranto. A questo punto infornate la pirofila a 200° per circa 20 minuti.
E' ottimo da mangiare sia caldo che freddo.


lunedì 6 giugno 2011

TORTA SEMPLICE DI MIRTILLI E MELA e il Referendum



Mancano solo 6 giorni a quello che in Italia sarà l'evento del 2011 (dopo la festa dei 150 anni ovviamente).


Mi auguro che la maggior parte degli italiani la pensi come me e tra domenica e lunedì si rechino in massa per porre il proprio SI su ognuna delle schede che verranno presentate.

Due SI a favore dell'acqua per poterla mantenere pubblica (qui info)
un SI per rinunciare al Nucleare (qui info)
un SI per non accettare il legittimo impedimento (qui info)

Un gesto estremamente importante quello di andare e mettere le nostre scelte nero su bianco ed obbligare la politica ad ascoltare la nostra voce!
Che tutti si mettano una mano sulla coscenza in merito alle questioni Acqua per tutti e Nucleare!!!!

La Germania si è dedicata completamente all'energia alternativa abbandonando l'idea del nucleare, tanto che ha deciso di dire addio spegnendo per sempre le sue centrali entro il 2022. E noi che fino ad ora ne siamo rimasti indenni vogliamo proprio ora buttarci nel terrore nucleare e non abbiamo la capacità di investire nell'alternativo????? Che di energie alternative si può vivere è la Germania che ce lo insegna. Che le energie alternative saranno sempre più pratiche lo insegna la ricerca, che ahinoi è sempre oltr'alpe e non italiana. Se la ricerca prosegue così tra pochi anni sicuramente avremo un pannello solare grande quanto un piccolo microcip. Ricerca, ricerca, ricerca, ricerca, ricerca....

Sono rimasta impressionata e mi è "piaciuto" molto l'ultimo video di Celentano, presentato lo scorso giovedì ad Anno Zero, che tratta l'argomento,. Lo potete vedere qui.


Nell'attesa del prossimo fine settimana mi sono rilassata ieri preparando questa semplice tortina. Niente burro, olio e neppure uova! 'na goduria!!!

TORTA SEMPLICE DI MIRTILLI E MELA
3OO gr di farina 00
250 gr di latte di soia
100 gr di mirtilli
100 gr di miele
1 mela
1 bustina di lievito
1 pizzico di sale

Lavate i mirtille e la mela, sbucciate la mela e tagliatela in pezzetti grossolani.
In un'ampia terrina setacciate la farina, il lievito ed aggiungete il sale. Unitevi il miele ed il latte, amalgamate bene. Versate nel composto i mirtilli ed i pezzi di mela e continuate ad amalgamare.
Versate il tutto in una tortiera precedentemente oliata, mettete in forno a 180° per  circa 50 minuti.
Fate la prova stuzzicadenti prima di sfornare.